“Il turismo mondiale è un settore che continua a godere di buona salute, con un trend in costante crescita: nel 2014 ha registrato 1,135 miliardi di arrivi internazionali, con un incremento del 4,4% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’Italia, nell’arena della competizione tra mete turistiche internazionali, la graduatoria 2014 conferma il nostro Paese al 5° posto per gli arrivi di turisti stranieri e al 6° posto per gli introiti”. Sono alcuni dei dati dello scenario delineato a Lecce da Cristiano Radaelli, commissario straordinario dell’Enit, intervenuto al convegno “Big & Open: dati e comunità a supporto della smart city”, organizzato da Living Labs presso Palazzo Carafa.
Il turismo italiano si trova in una situazione di decrescente competitività, dovuta alla compresenza di criticità strutturali e congiunturali, a cui si aggiunge la limitata capacità di innovare e di seguire i trend di cambiamento provenienti anche dai processi digitali. Nel settore dei viaggi, il cambiamento delle abitudini e dei consumi sta determinando una crescente “indipendenza” del turista. Si creano così nuovi segmenti di clientela che è possibile intercettare solo dotandosi di strumenti tecnologicamente avanzati che permettano, in particolare al turista straniero, di conoscere e “acquistare” l’Italia. Le attitudini e i comportamenti dei viaggiatori sono infatti sempre più “social” e “digital”.
“il vantaggio dei big data – conclude Radaelli – è soprattutto quello di permettere alle città e ai territori di costruire percorsi e offerte sempre più personalizzate e meglio monitorare la soddisfazione percepita dai turisti. La sfida ora è anche puntare sulla formazione alle competenze digitali per avere data scientist in grado di supportare le imprese del settore e le amministrazioni pubbliche delle località turistiche. Per questo, è importante che le università italiane siano in grado di formare sempre più professionisti con queste skill”.