La Grecia è continuamente sulla stampa per i gravi problemi economici. Noi invece vogliamo raccontare una Grecia per la sua bellezza, per il valore storico. Tra Lepanto e Olimpia archeologia, natura, spiagge e fortezze sono le sorprese delle tre province della Grecia occidentale. Un territorio poco esplorato dal turismo classico, ma intrecciato con i momenti fondamentali della storia greca.
Cominciamo qui il nostro viaggio in Grecia, oggi più che mai di attualità per conoscere da vicino una realtà complessa e delicata. Etolia Acarnania, Acaia e Ilia sono zone ancora intatte, ospitali, affascinanti, che meritano attenzione.
L’ Etolia Acarnania è la provincia del Nord al di là del Golfo di Patrasso. Vastissima, fino al confine con la Macedonia. Variegata e panoramica. Verde e scoscesa. Ricca di boschi e lagune. Etolia Acarnania ha il suo centro nella città santa di Missolungi dove si verificò il famoso assedio. Una tappa fondamentale della guerra d’indipendenza. Qui morì Lord Byron, nel 1821. Simbolo del patriottismo, dell’amore per la libertà e del romanticismo ottocentesco. Il Giardino degli Eroi di Missolungi rivive tutta l’epopea della storia greca tra statue, cippi, lapidi. Vicino a Missolungi si apre una laguna vastissima e pescosa, punteggiata da case di legno che sembrano affiorare dall’acqua e strane barche sottili con cui si pesca di notte alla luce delle lampade.
Grecia: Nafpaktos, il ponte Charilaos Trikupis e Patrasso
Una cittadina deliziosa sulla costa è Nafpaktos, l’antica Lepanto, con il suo castello in alto sulla collina e il porto veneziano. Ricordo del periodo in cui tutta questa regione, insieme con le isole ioniche, fu sotto il dominio veneziano. Oggi nel Golfo di Nafpaktos, che separa l’Etolia dall’Acaia, domina un’opera modernissima e spettacolare: il ponte Charilaos Trikupis, inaugurato nel 2004. È un ponte sospeso mediante cavi, a più aperture, il secondo più lungo al mondo, di 2200 metri. Le sue fondamenta poggiano sul fondo marino a una profondità di 65 metri.
Aldilà del ponte si apre l’Acaia, con il porto di Patrasso, che gli Italiani conoscono bene, punto di approdo di numerosi traghetti che arrivano da Ancona, Bari e Brindisi. Animata, vivace, ricca, piena di ristorantini, si sviluppa tutta lungo il porto affollato di navi e traghetti. Il suo monumento più importante è l’enorme chiesa di Sant’Andrea, una delle più grandi chiese ortodosse in Europa, costruita nel 1908 in un nuovo stile architettonico bizantino. Tutto qui è sorprendente: l’altezza della cupola, la ricchezza dei mosaici, l’enorme lampadario in legno, la teca d’oro in cui è conservata la reliquia sacra dell’apostolo.
Olimpia e il suo tesoro di pace
La provincia dell’Ilia infine è la più meridionale delle tre che offre il Tesoro di Olimpia. Poche colonne alte e possenti dai capitelli dorici e altre slanciate nello stile ionico. In questo luogo sacro, legato al mitico fondatore Pelope, si riunivano i popoli greci ogni quattro anni e per un mese regnava la pace. Era il centro atletico e religioso più importante del territorio ellenico, dove si affermavano gli eroi greci, prestanti e lucenti d’olio, premiati solo con la corona di ulivo, mai con denaro. Ai piedi della lussureggiante collina del Kronios, tra i fiumi Alfeo e Kladeo, Olimpia oggi è ancora un luogo sacro, ricco di fascino, patrimonio protetto dell’Unesco.
Tra gli ulivi, i pini e i cipressi, in un clima incantevole e ventilato, anche in piena estate, si passeggia tra gli scavi avviati a fine Ottocento, concludendo la visita nello splendido Museo Archeologico. Ci guardano, distaccati e sereni, l’Ermes di Prassitele, la Nike di Peonio, i frontoni del tempio di Zeus con le lotte di uomini e semidei. E ancora qui, dopo 2000 anni, da quando nel 1896 le Olimpiadi furono riportate in vigore da Pierre de Coubertin, si svolge la cerimonia dell’accensione del fuoco, che poi sarà portato da un atleta fino alla città prescelta.
Altri tesori meno conosciuti della regione dell’Ilia: Katakolon, con il suo porto pittoresco, 120 km di sabbia dorata e sottile che invitano a lunghe vacanze balneari e il lago di Kaiafa. Ombreggiato da pini ed eucalipti, è frequentato per le acque termali curative, che scaturiscono da una grotta dove, secondo il mito, il centauro Nesso era venuto a sanare la sua ferita provocata dalle frecce avvelenate di Ercole.
Come arrivare
In aereo
: dall’aeroporto di Atene in cui arrivano tutti i voli europei si può affittare una macchina e costeggiare il golfo di Corinto e di Patrasso, fino alla Grecia Occidentale.
Con la nave: si può arrivare a Patrasso con i traghetti, anche giornalieri, che collegano i porti italiani di Ancona, Bari, Brindisi, Trieste e Venezia e i porti greci di Zante, Cefalonia e Corfù.
Info : www.visitgreece.gr