Tra actos, manifestazioni e conferenze stampa all’Expo e all’Instituto Cervantes, e una cena al Melià, la Castilla y Leòn ha ribadito la sua estrema importanza e validità nell’ambito dell’offerta turistica spagnola. Alla domanda “Perché (visitare) la Castilla y Leòn?” ha risposto Alberto Bosque, lìder dell’incoming turistico di quella regione nonchè esperto del mercato italiano (ne sa molto grazie a esperienze professionali romane).
Terra continentale, quindi priva di coste marine, la Castilla y Leòn compensa l’impossibilità di vendere il solito “Sol y Playa” con un’impressionante offerta turistica alternativa consistente in: bei paesaggi dell’altopiano spagnolo (la famosa “meseta” e il Campo Charro); tanta storia & cultura (dalla Castilla y Leòn partì il processo unitario del Paese, castelli e città storiche a volontà, molte “Patrimonio dell’Umanità”); eccellenti proposte enogastronomiche (vini divini e una cucina estremamente semplice quanto gustosa, se “Jamòn” e “Cochinillo” – Porchetta e “Cordero” – Agnello dicono qualcosa …).