Il mio viaggio in auto da Milano a Merano dura oltre tre ore, infine arrivo alla mia destinazione: l’Hotel Villa Tivoli, un ampio edificio in tardo stile Liberty immerso nel verde. Poso i bagagli e mi preparo per la cena, indossando un abito elegante che spero non risulti esagerato. Mentre mi preparo non posso fare a meno di soffermarmi a osservare la vista splendida sulle montagne della Valle dell’Adige e sulla città e per poco non faccio tardi alla cena al Bistrot del Castel Pienzenau di Merano. Mi trovo immersa in un’atmosfera elegante che esprime tutte le qualità del ristorante e mi mette subito a mio agio. Per fortuna non ho sbagliato abito! Dopo cena, ormai stanca e affaticata dal lungo viaggio ritorno in albergo per riposarmi e per organizzare tutto quello che farò nella giornata seguente.
Viaggio nel tempo degli Asburgo
Riprendo il sentiero che mi porta all’auto e, camminando, mi concentro su tutte le splendide immagini che il panorama mi offre. Che sensazione di quiete e di benessere! Salgo sulla mia auto e mi dirigo verso il ristorante Onkel Taa a Parcines, dove avevo programmato di pranzare, poiché è molto rinomato per la sua cucina creativa e soprattutto perché adiacente al “K.u.K. Museum Bad Egart” dedicato alla dinastia degli Asburgo. Mi ha sempre affascinato venire a conoscenza del mondo, della coppia imperiale austriaca: Elisabetta di Baviera, nota a tutti come la Principessa Sisi, e Francesco Giuseppe I. Visitare questo museo regala la sensazione di fare un vero e proprio viaggio nel tempo passato, catapultandomi ai tempi della monarchia Asburgica. Rimango affascinata dalle migliaia di oggetti di antiquariato e dagli innumerevoli pezzi da collezione, tra cui i quadri che ritraggono tutti i regnanti. Molto interessanti da visitare, inoltre, la cucina gotica con i relativi attrezzi, la bottega della nonna e la grotta della fonte dei Bagni Egart, dove la Principessa Sisi quando era in vacanza in questi luoghi, era solita fare il bagno.
Lo spettacolo liquido della cascata di Parcines
Suona la sveglia, apro gli occhi e un sole che brilla a più non posso mi viene a salutare. Mi trovo in un luogo dove si respira aria pura, lontano dal traffico e dai rumori. Preparo il mio zainetto e parto alla volta delle Cascate di Parcines. Appena giunta sul luogo dopo aver camminato (non poco) lungo il sentiero che mi ha portato alle cascate, si apre dinanzi a me uno scenario incredibile. Non avevo visto in vita mia nulla di simile! La massa d’acqua si riversa con un gran salto oltre una ripida parete rocciosa, precipitando verso il basso con una caduta di 97 metri, producendo un frastuono paragonabile a quello di un temporale. Proprio in quel momento mi viene in mente una poesia di Simone Scienza che recita così: “Tu cascata, boato liquido, sei tra le urla primordiali del mondo, immune a ogni caduta, pieghi le rocce a te servili,col tempo, tuo fido compagno, seguiterai a imporre il tuo giusto peso, scuotendo i mortali, fin all’ultimo fiato della Terra”. La cascata di Parcines è senza dubbio la più imponente e suggestiva dell’Alto Adige e una delle maggiori di tutte le Alpi. Respirare l’aria frizzante, intrisa di goccioline produce un effetto benefico, tipo aerosol, che influisce positivamente sul nostro organismo. Continuo il mio cammino sul sentiero, fino quasi a toccare gli spruzzi della cascata e da lassù assaporo inerme tutta la bellezza che Madre Natura mi sta regalando… Sono quasi in estasi. Mi sarebbe piaciuto riaffrontare il cammino alle cascate in notturna ma, purtroppo, il tempo a mia disposizione era limitato e non me lo permette, sarà di sicuro per la prossima volta.
Un Elisir d’amore
Proseguo la mia visita pomeridiana e parto alla volta del Giardino del Convento Galanthus, detto “La Giardineria” a Lana, uno dei luoghi più belli della zona indicato anche nell’elenco dei “Luoghi di Merano Vitae”. Il giardino presenta oltre cento erbe adoperate da sempre dai monaci per le loro proprietà officinali, medicali e aromatiche. Le cure mediche monastiche venivano già praticate nel Medioevo e gli stessi metodi olistici sono arrivati anche fino ai giorni nostri e sono alla base di tutta la pratica medicamentale dell’omeopatia. Esperti del settore mi illustrano le proprietà delle piante e mi fanno assaggiare i loro infusi, i quali presentano ognuno diverse caratteristiche benefiche. Mi viene offerto perfino “l’Elisir d’amore”, ha un buon sapore e, guarda un po’, mi fa sentire subito di buon umore! Venuta a conoscenza delle sue potenti proprietà afrodisiache penso che ne acquisterò un po’ da portarmi a casa… Non si sa mai! Ritorno verso l’albergo ancora con la mente rivolta all’elisir d’amore, chissà se funzionerà veramente! Arrivo in stanza e mi preparo per la cena che consumerò presso l’elegante ristorante Zum Lowen a Tesimo. Mi accoglie un’atmosfera molto raffinata dove posso apprezzare la cucina della chef Anna Matscher, unica cuoca stellata dell’Alto Adige. Dopo la sublime cena, condita da numerose chiacchiere fatte con le persone conosciute al Zum Lowen, ritorno in hotel a riposare.
Castel Trauttmansdorffe, giardini gioiello
La mattina seguente lascio l’albergo e parto alla volta dei Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano che sono caratterizzati da un anfiteatro naturale e da più di ottanta paesaggi botanici provenienti da tutto il mondo. Collocato al centro di dodici ettari di giardini, Castel Trauttmansdorff è una delle residenze che sono state abitate dall’Imperatrice Elisabetta d’Austria. Sono quattro le aree tematiche presenti: i Boschi del mondo, con piante provenienti dall’America e dall’Asia, i Giardini del Sole con gli affascinanti paesaggi botanici mediterranei composti da piante e fiori, i Giardini acquatici terrazzati con le loro suggestive gradinate ed i corsi d’acqua, il Regno Sotterraneo delle piante. In più, c’è un giardino con la flora dell’Alto Adige. Ben 130mila fiori trasformano i giardini in un colorato mare di colori, un vero e proprio tappeto di tulipani, narcisi, peonie arbustive, camelie nel palmeto, rododendri, siliquastro, corniolo da fiore e tanti altri. Rimango ad ammirare le varietà di piante e di fiori in questo tripudio di natura e di colori, passeggiando nei giardini non posso fare a meno di ammirare il monumentale Binocolo di Matteo Thun, una scalinata sospesa nel vuoto che permette a tutti i visitatori di ammirare il panorama circostante da una posizione unica. Mi concedo solo un attimo di relax e poi decido di pranzare presso il ristorante dei Giardini di Castel Trauttmansdorff.
Paradiso Merano
Ormai il mio viaggio volge al termine, dopo pranzo, visito il Touriseum, il Museo Provinciale del Turismo. Prima di congedarmi da questo bellissimo sito, voglio fare un ultimo scatto per immortalare questo magnifico tappeto di fiori e colori che mi circonda. Chiedo ad un passante di scattarmi una foto e in quel momento mi vengono in mente i versi di Dante: “Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini”. Io sono stata fortunata, il cielo stellato l’ho visto , i fiori li ho ammirati per tutto l’arco della giornata e i bambini li ho visti girovagare, accompagnati dai genitori, per i giardini di Castel Trauttmansdorff. Il paradiso, care amiche e amici che mi state seguendo in questo viaggio è proprio qui, a Merano. Con un filo di tristezza mi dirigo verso la mia auto per tornare a casa. Questo incantevole viaggio rimarrà sempre nei miei ricordi, non potrò mai dimenticare tutte le bellezze che mi hanno regalato i luoghi attorno a Merano.