I vigili del fuoco di Lecce, mentre erano intenti a verificare la staticità dei sotterranei dell’ex Ospedale Santo Spirito, destinato a diventare sede della Sovrintendenza di Lecce, Brindisi e Taranto, hanno rinvenuto reperti archeologici nascosti, di cui si ignorava l’esistenza fino a quel momento. Nell’antico complesso, ubicato all’ingresso di Porta Rudiae, attraverso una botola ricavata su una volta di tale cavità, i vigili sono discesi all’interno della stessa, utilizzando tecniche Saf (di derivazione speleo-alpino-fluviale) e con tanto di elmetti e funi ed hanno proceduto con l’ispezione dei luoghi. I vani ipogei ispezionati risultano comunicanti tra loro e si estendono per una superficie di circa 150 metri quadri; alcuni risultano completamente ricolmi di detriti e reperti vari, tanto da non consentire di portare a termine la verifica statica.
L’ex ospedale Spirito Santo fu edificato nel 1394 con il nome di Ospedale di San Giovanni Battista. Fu il primo Ospedale di Lecce, fondato da Giovanni d’Aymo, gestito dai padri domenicani che dimoravano nel Convento di fronte oggi sede dell’Accademia delle Belle Arti. “L’eccezionalità del rinvenimento, – ha dichiarato l’architetto Giovanna Cacudi, della Sovrintendenza, – soprattutto nell’ottica di poter ampliare il quadro conoscitivo della storia della città di Lecce, collocandosi la costruzione del complesso intorno all’anno 1300, nonché per poter meglio pianificare, grazie alla verifica statica una più efficace definizione dell’intervento di restauro”.