INWARD
Osservatorio sulla Creatività Urbana lancia il nuovo progetto #StreetArtFactory per portare la bellezza e l’arte nelle fabbriche italiane. L’obbiettivo della nuova iniziativa è di aiutare le aziende, grazie alla street art, a rendere fabbriche, capannoni e cantieri, sia esternamente sia internamente, luoghi aperti all’arte e alla bellezza e in grado di stimolare la creatività di chi lavora in quelle aree. La street art in Italia è un fenomeno artistico ancora non troppo conosciuto nella sua complessità, che tuttavia dà lavoro a quasi un migliaio di persone tra artisti, galleristi, operatori, esperti d’arte e consulenti in marketing, comunicazione ed eventi.
Con #StreetArtFactory INWARD punta a valorizzare ulteriormente la street art in ambito produttivo, dopo averla promossa presso i Comuni italiani. Proprio con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), infatti, INWARD ha lanciato anni fa Italian Graffiti, la prima forma di presidio notiziario di una rete, per ora informale, di Città e Comuni della Creatività Urbana. Ad oggi INWARD monitora 154 Comuni, 266 Progetti e 20 Festival.
“Abbiamo scelto di lanciare questo progetto – dichiara il coordinatore dell’iniziativa Roberto Race – perché sta crescendo sempre più la volontà negli imprenditori illuminati di creare fabbriche modello nelle quali la creatività e la bellezza possono convivere con l’innovazione dell’industria 4.0 e la tradizione del saper fare delle nostre maestranze. Le aziende, con un budget per nulla impossibile, hanno l’opportunità di divenire dei nuovi mecenati”.
Che cos’è Inward
Inward è un osservatorio nato più di dieci anni fa ed è un’esperienza unica nel suo genere a livello internazionale. Il fenomeno della street art è interessante non solo dal punto di vista artistico ma anche per la ricaduta economica e di opportunità di lavoro. Tra le aziende che usano questo fenomeno artistico nelle loro fabbriche, ci sono grandi realtà come Coca Cola, Nike, Luis Vuitton, Ceres, Furla, Goodyear, Renault, Fiat, Peugeot, Ikea, Google e tanti altri ancora.
Per maggiori informazioni: www.inward.it