C’è una strada scenografica (anche se i soldi per la manutenzione sono andati scarseggiando il panorama è straordinario) che dalla cittadina di Corfù sale verso nord costeggiando il mare.
A un certo punto una deviazione verso destra porta ad Agios Stèfanos, un paesino che consta di un (incantevole) porticciolo con qualche negozio e localino. Non molti anni fa questo era un piccolo villaggio di pescatori senza nessuno dei servizio dove la gente del posto prendeva le barche dal porto e pescava letteralmente per la cena.
Salendo si arriva alla località detta Kerasia, ciliegie. È una collina lussureggiante punteggiata di ville (sul promontorio c’è quella dei Rothschild) nascoste nel verde.
La spiaggia di Kerasia, piccola baia di ciottoli bianchi, è poco affollata. Il mare, limpido e trasparente, riflette fino a metà pomeriggio il verde degli alberi e poi l’azzurro del cielo.
Agios Stefanos: meta degli inglesi
Agios Stèfanos è frequentata essenzialmente da inglesi. Le ville vengono gestite e affittate direttamente da Londra o paesi limitrofi. Villa Theresa invece è gestita da italiani (www.posarellivillas.it).
La stradina per arrivarci è impervia, ma vale la pena affrontarla. Entrando si vede subito la terrazza con piscina da cui si ammira lo spettacolo del braccio di mare che separa Corfù dall’Albania, terra misteriosa e intrigante che dista un paio di chilometri in linea d’aria. Intorno solo vegetazione e case a distanza adeguata. Di notte a Kerasia c’è talmente poco inquinamento luminoso che si vedono le stelle. Tante, tantissime.
La sera si va al porticciolo della baia in uno dei piccoli ristoranti: Kaparelli, Cochili, Eucalyptus. (evitare solo di farsi convincere dal proprietario del Fagopotion a prendere una serie di antipastini che poi ti fa pagare a peso d’oro).
In barca tra le calette
Un bel mattino, invece che scendere alla spiaggia, per 80 euro più la benzina (prima della partenza meglio controllare il pieno, in modo da poter valutare i consumi) si può affittare, sempre al porticciolo, un barchino e concedersi una gita di una giornata tra le favolose calette della zona, dove ci si può tuffare nel mare blu. Per guidare questa piccola imbarcazione non serve la patente e i gestori ti forniscono una ghiacciaia per il trasporto di bibite e cibarie per il pic nic marino. A fare gli onori di casa in questo angolo di meraviglia ci sono i gatti, che girano liberi per le colline ma arrivano alle porte delle case. Non cercano solo cibo ma anche affetto. Loro sono i residenti, noi solo turisti: come si potrebbe non avere rispetto di coloro che accolgono nella loro terra il visitatore con tanta simpatia? Abbiamo conosciuto tre giovani felini: Clarabella, monocola bianca e nera, Rouge, tigrato dalla voce potente e soprattutto Cat de Niro, attore consumato e bestiola tenerissima, ferito a una zampa e al collo.
Il cielo stellato che si riflette nel mare, il silenzio della notte, un bicchiere di retsina (la leggenda narra che fu il medico Ippocrate ad inventare una prima bevanda aromatizzata simile all’attuale retsina, a base di vino ed erbe come il rosmarino e il timo) e un gatto che fa le fusa: che si può volere di più?
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