Dopo 62 anni dalla firma del patto di gemellaggio tra Firenze e Reims, il legame tra le due città si rinsalda. E si rinsalda con un’altra unione, quella fra i due vini di riferimento, prodotti nei territori limitrofi alle due città: il Chianti Classico e lo Champagne. Il sindaco Dario Nardella e il collega francese Arnaud Robinet avevano già sottoscritto, due anni fa, il rinnovo dell’impegno voluto nel 1954 dall’allora sindaco Giorgio La Pira. “Questo è un gemellaggio storico, aveva dichiarato nell’occasione il Sindaco Nardella. Le relazioni tra le istituzioni si sono tradotte in rapporti di collaborazione tra le nostre comunità e le nostre associazioni culturali. Nella cultura, nell’istruzione, nell’economia creeremo occasioni di scambio per rinsaldare e rendere sempre più vivo questo legame”. In questi anni la collaborazione tra le due città è stata sempre attiva e ha promosso scambi e iniziative in ambito culturale, economico, educativo e sportivo. Quello con Reims è il primo dei gemellaggi sottoscritti da Firenze, simbolo di una visione di apertura al mondo: da quel patto del 1954 nacque, infatti, la grande stagione delle relazioni internazionali voluta da La Pira.
La sottoscrizione dell’Accordo di Collaborazione tra il Chianti Classico e lo Champagne, è un altro importante tassello nell’ottica di far crescere e sviluppare lo spirito di collaborazione non solo fra le due città ma anche, con un respiro più ampio, fra le due nazioni.
Dopo la sigla del rinnovato accordo Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, ha ringraziato i Sindaci delle città di Firenze e Reims, Dario Nardella e Arnaud Robinet e i due Presidenti del Comité Champagne, Maxime Toubart e Jean-Marie Barillère. Poi ha aggiunto: “La nostra collaborazione ci ha già visto insieme lo scorso 24 settembre per celebrare i 300 anni del Chianti Classico e adesso, con la firma dell’accordo di collaborazione, diamo vita ad un patto che prevede la condivisione delle nostre esperienze nella gestione delle rispettive governance, in materia di tutela legale delle due denominazioni di origine nei paesi terzi (extra UE), nelle politiche di sviluppo turistico e nella valorizzazione del patrimonio culturale delle nostre appellazioni”. La firma dell’attuale accordo sancisce e rafforza la collaborazione tra due realtà che sebbene diverse si basano su valori condivisi.
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