Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico e Stretto di Gibilterra sono tre termini segnati nella carta geografica per comprendere dove finisce il Mare nostrum e dove inizia lo sconfinato Atlantico. Ebbene, dai tempi più antichi c’è una località che contraddistingue questo passaggio navale la cui vista panoramica può essere ammirata dall’alto della Rocca di Gibilterra, graziosa città che si trova proprio ai confini tra due continenti: Europa e Africa. Non solo. E’ pure terra di confine tra due enormi distese d’acqua quali il Mare Mediterraneo e l’Oceano Atlantico e costituisce transito obbligato per procedere, appunto, oltre le mitiche “Colonne d’Ercole”e continuare la navigazione nelle acque oceaniche.
Una Rocca a strapiombo sul mare
Letterati, sommi poeti, filosofi dell’antica Grecia, hanno citato nelle loro opere questa striscia di terra come il confine ultimo del mondo allora conosciuto, oltre il quale si sarebbe potuto sprofondare negli abissi o peggio nel nulla, dando luogo a leggende, poemi epici. Secondo la mitologia dell’antica Grecia, la Rocca, alta circa 426 metri e formata da scogliere a strapiombo sul mare, costituiva una delle due colonne d’Ercole che segnavano il limite del mondo antico assieme all’altra colonna situata in Marocco, ovvero quella di Jebel Musa. Lo studio sulla genesi di Gibilterra continua ancora oggi da parte di studiosi che cercano di approfondire le gesta di Ulisse, oppure di implementare le conoscenze sulla storia e sulla geologia di questo territorio.
Gibilterra: i segni delle molte dominazioni
Gibilterra, comunemente chiamata The Rock, in virtù dell’attrazione principale determinata dalla Rocca, è un territorio appartenente al Regno Unito di Gran Bretagna situata sullo stretto omonimo e confinante con l’Andalusia spagnola. La città ha subito, nel corso della storia, dominazioni, saccheggi, scorrerie da parte di svariate etnie che hanno trasformato questo lembo di terra in un forte e strategico avamposto per i loro scambi commerciali. Hanno lasciato traccia del loro passaggio Fenici, Cartaginesi, Vandali, Goti, Bizantini, Visigoti, Arabi, Spagnoli e Inglesi. Oggigiorno, al visitatore che percorre le strette vie interne, (molto simili alle calli veneziane), o il panoramico lungomare, balza subito all’occhio la bellezza dell’agglomerato urbano, costituito da palazzi, edifici che ricordano molto l’architettura europea.
Negozi, ristoranti, bar pullulano di gente così diversa nel colore della pelle, nelle lingue parlate da sentirsi immersi una città cosmopolita in grado di offrire un connubio perfetto, armonico tra antico e moderno.
Visita al Castello Moresco e veduta panoramica
L’antico è ben rappresentato dal Castello Moresco situato sulla sommità del celebre promontorio, raggiungibile sia attraverso un servizio di navette, sia con teleferica oppure a piedi lungo i molteplici scalini che si inerpicano fino alla sommità della Rocca, ma una volta arrivati sulla cima, il panorama è impagabile. Finalmente è possibile vedere la confluenza tra il Mediterraneo e l’Atlantico laddove imbarcazioni d’ogni tipo sono in navigazione o ormeggiano nelle acque del porto.
All’interno del Castello Moresco è possibile visitare il lungo tunnel che è stato teatro delle vicende vissute durante la seconda guerra mondiale allorché le truppe inglesi difesero con coraggio questo baluardo da sempre oggetto di espugnazioni straniere. Nel tunnel sono esposti cimeli bellici, fotografie dove sono ritratti capi di stato che hanno segnato le sorti della guerra, mentre all’esterno del tunnel si trova la Willis’s Road accanto alla quale si trova il cannone emblema dei conflitti bellici.
Attenti ai macachi
Sulla strada del ritorno è possibile imbattersi in una colonia di macachi, uniche scimmie semiselvagge d’Europa che popolano il territorio adiacente la Rocca affascinanti con i loro volteggi sui rami delle piante, o con i tentativi di avvicinamento, non sempre docili, anzi spesso aggressivi, per procurarsi il cibo offerto dai turisti.
In un crocevia della strada che conduce alla Rocca,- Waterport Place– si trova il monumento che ricorda, nella scultura, l’evacuazione subita dalla popolazione di Gibilterra nel 1940 per sfuggire agli attacchi tedeschi. Atri luoghi d’interesse da non perdere sono: il Faro, la Chiesa di Sant’Andrea, la Cattedrale Cattolica di Santa Maria Incoronata, il Gibraltar Museum, l’Upper Natural Reserve.
Lingue parlate: l’inglese è l’idioma ufficiale, ma sono correntemente parlate anche lo spagnolo e l’arabo data la vicinanza della Spagna e del Marocco.
Moneta ufficiale: la sterlina di Gibilterra equivalente alla sterlina inglese, ma è accettato l’Euro.
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