La nuova frontiera della chirurgia estetica? Il turismo del “ritocco”. Volare in Tunisia e in Marocco per sottoporsi a interventi estetici, spendendo di meno. Tra le mete più lontane la Thailandia e in Libano.
Un fenomeno in crescita tra i nostri connazionali rispetto al quale suona chiaro il monito lanciato dai medici del Sime, la Società italiana medicina estetica: “Il turismo del ritocco è assolutamente da evitare. Si tratta di un gioco rischioso, un fenomeno nato da siti dove il paziente viene trattato come un affare, e purtroppo la gente ci casca perché pensa così di risparmiare“, ammonisce Fulvio Tomaselli, presidente del Sime. Insomma, prezzi low cost, più bassi che in Italia, a discapito spesso della qualità.
“La qualità non si svende – aggiunge Tomaselli -. In questo modo non si conosce la preparazione del medico, e in caso di successive complicazioni non c’è nessuno a cui rivolgersi“.
Info: www.lamedicinaestetica.it
(29/04/2014)