L’avvio dell’ Avventura Gialla è avvenuta venerdì 28 aprile, dalla storica sede milanese di Citroën Italia di via Gattamelata (di cui vi abbiamo parlato nel servizio dal titolo: Citroën C4 Cactus, rivive l’Avventura Gialla). Dopo 40 giorni di viaggio e 17.038 chilometri percorsi su diversi fondi stradali, la C4 Cactus strettamente di serie è arrivata a Pechino concludendo con successo l’avventura, dopo aver attraversato ben 9 paesi: Grecia, Turchia, Georgia, Armenia, Azerbaijan, Kazakistan, Kirghizistan e Cina.
La vettura utilizzata per l’ Avventura Gialla è una Citroën C4 Cactus PureTech 110 strettamente di serie, dotata di Grip Control e personalizzata nella livrea esterna con una mappa che sintetizza il tragitto del viaggio. Avventura Gialla si inserisce nella lunga tradizione del Marchio fatta di spedizioni e di raid in terre lontane, soprattutto in quell’Estremo Oriente che per Citroën ha sempre avuto un fascino particolare.
Avventura Gialla alla scoperta di paesaggi spettacolari
L’unconventional crossover ha affrontato diversi fondi stradali, dall’asfalto allo sterrato di ghiaia a quello di sabbia, fino a toccare la neve sugli altissimi passi delle montagne Kirghise. C4 Cactus non ha mai avuto un momento di esitazione, sempre perfetta su tutte le superfici stradali a suo agio grazie al sistema “grip control” che è stato utilizzato nelle sue funzioni sabbia e neve. Ogni chilometro percorso ha procurato una meravigliosa scoperta e i paesaggi più spettacolari si sono alternati a emozioni derivate da incontri con persone di varie etnie, animali esotici e villaggi e città dalle culture affascinanti. Il percorso ha consentito di attraversare scenari di immensa bellezza che raccontano storie di migliaia di anni a cavallo di due continenti.
GUGProve impegnative: deserti e vette, sabbia e neve
Prima tappa gli incredibili monasteri di Meteora in Grecia, aggrappati sulla cima di pinnacoli di roccia alti decine e decine di metri. La C4 Cactus viaggia sicura sulle strade di Grecia, fino ad inerpicarsi sulle pendici ancora innevate del Monte Olimpo, il trono di Zeus! Per poi arrivare in Cappadocia, regione magica nel cuore della Turchia, dove la natura si è presa la libertà più assoluta, a migliaia si innalzano torri e guglie dalle forme più strane dove la fantasia dell’uomo ha arricchito il paesaggio crivellando rupi e pinnacoli con aperture che danno accesso ad incredibili e misteriose abitazioni e chiese rupestri.
C4 Cactus ha permesso di esplorarle senza problemi sperimentando il suo “Grip Control”. Superando ripidi tornanti di pavé millenario, fin sulla vetta del Monte Nemrut dove il sole sorge sulle enigmatiche statue giganti della tomba di Re Antioco di Commagene. Il Monte Nemrut con i suoi 2.150 metri è il più alto rilievo della Mesopotamia settentrionale. Bus turistici, camion carichi di merci, tutti incolonnati in una lentissima progressione per arrivare a Batumi sulle sponde del Mar Nero. Città dalla vocazione fortemente turistica, già dai tempi del blocco sovietico era un’elegante città di villeggiatura, quella “più a sud” di tutta l’Unione Sovietica.
Avventura Gialla nei Paesi del vecchio blocco Sovietico
A Tiblisi, capitale della Georgia, si è catapultati in una vera avventura: il paesaggio, le persone, sono ferme nel tempo. La segnaletica è nulla, il paesaggio scorre tra campi coltivati, pascoli, fattorie, improvvisi insediamenti industriali abbandonati. A Baku futuro e passato si rincorrono senza ordine preciso, al tramontare del sole le Flame Towers con i loro giochi di luce si affacciano sul Mar Caspio, simbolo del futuro affacciato sul terzo lago più grande della terra. C4 Cactus ha poi attraversato su nave il Mar Caspio, circondato da cinque stati dai nomi lontani: di fronte il Kazakistan e poi girando in senso orario le coste del Turkmenistan, dell’Iran, dell’Azerbaijan e infine della Russia. Il Kazakistan si rivela un’unica omogenea distesa dove steppa e deserto si alternano senza soluzione di continuità, solo qualche cammello errante, posti di controllo, paesi (pochi) circondati da campi coltivati. Scendendo verso sud il Lago d’Aral, o meglio quanto ne resta. Delle flotte di pescherecci ora rimangono solo gli arrugginiti scheletri, cimitero di relitti corrosi dal tempo.
Tappa a Baikonur, la più vecchia base di lancio al mondo famosa perchè da qui partì il primo Sputnik nel 1957 e fu lanciato nello spazio il primo uomo, Jurij Gagarin, nel 1961. Dopo 3.500 chilometri di deserti sconfinati attraverso l’immenso Kazakistan le prime vette della catena dell’Alatau, oltre le quali il Kirghizistan! L’attraversata del Kirghizistan da nord a sud, dalla catena montuosa dell’Alatau a quella maestosa del Pamir passando per quella dello Tien Shan, è un susseguirsi di pianure, cime innevate e passi arditi che sfiorano i 3.500 metri di quota. Una prova impegnativa per la C4 Cactus. Poi seguendo la “Pamir Highway” che collega il Kirghizistan al Tajikistan, si sale fino a 4.000 metri, un test brillantemente superato dai 110 cavalli del motore Puretech di C4 Cactus.
Ecco finalmente la frontiera cinese
All’uscita dal Kirghizistan dopo il lunghissimo tratto di terra tra i due confini, improvvisa ed immensa la frontiera cinese appare all’orizzonte. A bordo un nuovo passeggero: la guida locale Alan. È difatti proibito circolare per il paese con un veicolo senza essere “accompagnati”. Quasi 7.000 chilometri in territorio cinese, percorsi in 15 giorni di viaggio, dal lago di Karakul, a 190 km a sud est di Kashgar nell’estremo est del paese, fino a Pechino.
Kashgar è stata per millenni l’epicentro economico della regione, dove soggiornava anche Marco Polo nei suoi viaggi lungo la Via della Seta che da qui si dirama in superiore ed inferiore, ovvero sopra e sotto il terribile deserto del Taklamakan, soprannominato “mare della morte”. Qualche fuoristrada poco impegnativo, inserendo la funzione “sand” del Grip Control per tagliare alcune curve della “Desert Highway”, una strada lunga più di 500 km, tutta costeggiata da cespugli che vengono piantati ed innaffiati regolarmente per bloccare l’avanzata delle dune ed il continuo coprirsi di sabbia della carreggiata! Attraversata una parte del temuto Deserto dei Gobi, un inospitale paesaggio lunare porta alla Muraglia Cinese, che per chilometri e chilometri, compare e scompare: alle volte lascia intravedere solo i resti di una torre, alle volte corre parallela all’autostrada.
La C4 Cactus ha ora superato i 15.000 chilometri dalla sua partenza da Milano. A Xi’an l’incontro con l’incredibile esercito di terracotta con il suo valore e il suo fascino. Per più di 2000 anni, questo esercito sotterraneo di migliaia di soldati a grandezza naturale ha montato la guardia all’anima del primo imperatore, unificatore della Cina, 2000 guerrieri sono visibili ma altri 4000 sono probabilmente in attesa di venire riportati alla luce!
E dopo Pechino l’ Avventura Gialla si conclude a Genova!
La C4 Cactus sfreccia veloce tra chilometri e chilometri di Cina, l’arrivo a Pechino è emozionante, liberatorio ed impegnativo: oltre 2 ore di traffico intenso per percorrere gli ultimi 18 chilometri.
Ora la Cactus, compagna e casa viaggiante, viene spedita in Italia dentro un container dove viene fotografata, chiusa e sigillata in presenza dei due viaggiatori e solo in loro presenza “liberata” a Genova quando arriverà in Italia.