Fine Anno, questo sciamannato periodo delle Feste. Non lo depreco snobisticamente né scioccamente, tanto per andare controcorrente, ancorché un filino “bastian contrario” non mi dispiaccia esserlo. Ce l’ho con ‘sto Volemose Bene obbligatorio e obbligato, con ‘sto Sfaccimme, ‘sto Mix Up di religione e operazioni commerciali, di acqua benedetta e di acque minerali, di atei che giocano a fare i baciapile, di finzioni. E vabbè (oltretutto c’è di peggio al mondo…), stiamo al gioco, ma Evviva tutti quei bei giorni “normali”, i martedì, i mercoledì, i venerdì, fate voi, senza Santi Feste del Lavoro Madonne Cortei Befane Processioni e quant’altro da officiare. Amen.
Solo che tra il Santonatale e la (spero non meno santa, un filino di democrazia occorre pur sempre, anche in una religione…) non meno Santaepifania (proprio quella che tutte le feste porta via … e meno male…) un po’ ti rompi le balle, e un po’ passi il tempo a mettere in ordine tutto il casino fotografico & letterario che hai creato durante tutto il resto dell’anno. Un periodo più tranquillo, il resto dell’anno senza Feste, in cui, ad ogni buon conto, sei pur sempre, per molti mesi, vessato da un vecchio rompiballe che in uno spot tivù (ma solo per vendere un dolce oltretutto gnagnero e mollicoso) si permette di dirti di “Fare i Buoni” (e a ‘sto punto la cortese aficiòn lettrice ha già perfettamente capito, dove, fosse per me, manderei ‘sto pandoriano non occulto persuasore…). Finita l’Inkazzatura da Festività (che credo abbastanza comune tra chi ha sulle balle il consumismo e l’ipocrisia) devo però riconoscere che nei tempi morti (un paio di balle…) tra il 24 dicembre e il 7 gennaio ti capita di cuccare qualcosa di diverso da contar su.
Bielorussia: gita culinaria bergamasco-russa a Minsk
Tanto per dire, nel tentativo di eliminare un po’ di carta mi sono ritrovato tra le mani una sorta di ricco dèpliant (roba chic) titolato “1525 – 1995 Matrimonio non solo d’amore” e dedicato a una gita che, se ben ricordo (è passato tanto tempo, avrebbe detto il Bogart/Rick/Bogart di “Casablanca”, e visto il citato titolo si parla del 1995) fu organizzata da un ristoratore bergamasco con destino (direbbero gli spagnoli) la Bielorussia.
Gita alla quale, in quanto sbafatoria, non potevano mancare il qui scrivente e altri scribi turistici, gentilmente invitati a Minsk all’inaugurazione di un ristorante del citato anfitrione orobico. E nella quasi allegra (aria nuova, erano da poco scomparsi i tovarich stalinisti accaniti lettori della Pravda … anche perché c’era solo quella…) capitale della Bielorussia (nb Bielo, in russo, vuol dire ‘bianco’, si evince facilmente che si finì nella Russia Bianca…) il qui scrivente visse un’esperienza gastronomica e un’altra storico – culturale.
Sodalizio tra le cucine bielorussa e bergamasca
Quanto a Lu Magnare, ebbi modo di apprezzare una sorta di sposalizio tra le (se ben capii…) antiche cucine bielorussa e bergamasca. E vai, allora, corredato da tante belle foto, un bel menu bilingue, in russo e italiano (riuscendo, per certo, impossibile capire e parlare il bergamasco financo per gli ex sovietici….). La “carte”? Trascrivo papale papale quanto proposto (dopodiché, a gentile richiesta, info e altri dettagli su singoli piatti e loro preparazione….): Minestra di Cervello – Minestra di Testina di Vitello – Crema di Pollo – Brodo di Farina Abbrustolita – Uova in Camicia- Vaschette di Cervella di Vitello – Pasticcio di Fegato – Ragù di Fegatini di Pollo – Carpa con Funghi Porcini – Stoccafisso al Formaggio – La Salamoia – La Marinata – Gamberetti – Formaggio di Lepre – Budino di Lepre – Arrosto di Polmoni – Polmoni alla Napoleone – Interiora di Beccacia – Carne alla Cipolla – Trippa Fritta – Montone con Cavolo Bianco – Stufato di Castrato – Insalata di Verza Cruda – Rape Bianche – Zuppa di Crema di Lepre – Zuppa di Castagne – Zuppa di Pesce con Crauti, Cavoli Acidi – Zuppa Fredda di Vino – Polpettone di Anguilla – Crepes con Arringhe …(Fine….mi sembra giusto…)
A Bona Sforza dedicate “Le canzoni del bisonte”
Dopodiché un po’ di cultura non fa mai male, soprattutto se si parla di Storia… E allora si sappia (“lo dice” in apertura il citato, ricco e ben presentato dèpliant) che: “Zhighimont (1467 – 1548), il Gran Duca del Principato di Lituania (del quale faceva parte anche la Bielorussia) aveva sposato la Bona Sforza (02.02.1494 Vigevano, Italia – 1557). Una giovane e colta Regina al cui seguito c’erano molti nobili, artisti, musicisti, pittori, artigiani e cuochi che, operando prima nella corte reale ed espandendosi poi nei vari principati fecero emergere la moda, le usanze e la cucina italiana. Uno dei più grandi poeti bielorussi di quel tempo dedicò a lei la sua migliore raccolta sotto il titolo “Le canzoni del bisonte” pubblicata a Roma con il patrocinio di Papa Leone X di conoscere l’espressione poetica del bisonte” ….
Quando si dice I Grandi Viaggiatori … dalla Lomellina alla Bielorussia …. e brava la Bona!!!
(P.S. … ma perché quelli di Vigevano non si danno una mossa? Suvvia una gita a Minsk …).