Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Tiziano e la pittura del cinquecento tra Venezia e Brescia

Tiziano, Savoldo, ritratto-di-gentildonna

Al museo di Santa Giulia a Brescia fino al 1 luglio è aperta la mostra “Tiziano e la pittura del cinquecento tra Venezia e Brescia”. Oltre cinquanta capolavori, esposti in sei sezioni di approfondimento, arrivati da musei italiani e internazionali

Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi. Brescia chiesa dei santi Nazaro e Celso  (© BAMSphoto-Rodella)

La pittura rinascimentale è ancora una volta il leitmotiv di un percorso espositivo che traccia la straordinaria carriera di artisti inimitabili vissuti nella fulgida atmosfera della rinascita delle arti e delle scienze dopo i periodi più grigi del Medioevo.
La mostra, Tiziano e la pittura del cinquecento tra Venezia e Brescia, aperta al pubblico il 21 marzo scorso, proseguirà fino al 1° luglio 2018 nelle sale del Museo di Santa Giulia, ubicato lungo Via dei Musei a Brescia. La città è definita “Leonessa d’Italia”, per essere riuscita ad opporre una ferma resistenza contro gli austriaci nel corso delle battaglie del Risorgimento italiano.
La mostra Tiziano e la pittura del cinquecento tra Venezia e Brescia riporta alla ribalta oltre 50 opere di artisti bresciani che subirono il fascino del colore tonale che Tiziano impresse sulle sue tele, capolavori provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed internazionali.

Tiziano e la pittura del cinquecento

Tiziano, Madonna col bambino
Tiziano, Madonna col bambino (Bergamo Accademia Carrara)

Tiziano Vecellio, originario di Pieve del Cadore, si trasferì in giovane età a Venezia che, all’epoca, dominava la scena italiana ed europea per i commerci con l’Asia e per la prospera situazione geopolitica con i suoi possedimenti sulla terraferma fino a Brescia e a Bergamo oltre a quelli lungo le coste dalmate e delle isole greche. La fama di Tiziano andava aumentando sia presso la Serenissima, di cui fu per molto tempo pittore ufficiale, sia presso le corti dei Gonzaga, degli Este e perfino presso le corti spagnole e quelle austriache degli Asburgo.
La pittura di Tiziano, forte del connubio tra naturalismo e colore della scuola veneziana, risentì dei rudimenti appresi durante il suo praticantato presso la bottega di Gentile e Giovanni Bellini e successivamente per la sua collaborazione alla decorazione del Fondaco dei Tedeschi a Venezia subendo così l’influenza del celebre Giorgione. L’abilità di Tiziano non conobbe confini geografici né quelli creativi. L’artista, infatti, produsse una mole infinita di opere in settant’anni di attività, commissionate dai potenti dell’epoca, spaziando tra temi religiosi, mitologici, paesaggistici e i ritratti.

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Tiziano e la pittura tonale

Tiziano - Savoldo, Riposo-durante-la-fuga-in-Egitto
Giovan Girolamo Savoldo, Riposo nella fuga in Egitto con la veduta di Riva degli Schiavoni a Venezia

Tiziano, con il suo abile tocco nel disegno e nella pittura tonale, fu in grado di narrare episodi evangelici come ad esempio l’Assunta (Chiesa dei Frari a Venezia) o di rappresentare la bellezza della Venere di Urbino dall’incarnato porcellanato in contrasto col rosso delle coltri (Gallerie degli Uffizi-Firenze) ed ancora di ritrarre papi, dogi e sovrani immortalati nella loro autenticità.
La rassegna è suddivisa in sei sezioni ognuna delle quali racconta i trascorsi e le influenze alle quali, artisti del calibro di Savoldo, Moretto, Romanino, Jacopo Ceruti detto il Pitocchetto, non riuscirono a sottrarsi pur mantenendo inalterate le loro cifre stilistiche.

Il percorso della mostra

Tiziano - Veronese, Martirio-di-Sant'Afra
Veronese, Martirio di Sant’Afra

La prima sezione è dedicata al confronto tra le opere giovanili di Tiziano, provenienti dal Museo del Prado di Madrid e dall’Accademia di Carrara, con i lavori di Girolamo Romanino e di Alessandro Bonvicino detto il Moretto.
La seconda sezione esplora il Polittico Averoldi, la splendida opera su tavola realizzata da Tiziano per conto del Nunzio apostolico a Venezia Altobello Averoldi e conservato nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso a Brescia, qui rappresentato attraverso un video proiettato su maxi schermi.
Le successive terza e quarta sezione pongono l’accento su temi diversi quali il ritratto, i devoti in preghiera, la sacra conversazione a mezze figure cercando di esplorare le affinità pittoriche tra Tiziano e gli artisti della scuola bresciana. La quinta sezione è dedicata ai teleri per la decorazione della Loggia che doveva rappresentare le tre allegorie della città andate distrutte in un incendio nel 1575. L’ultima sezione conclude brillantemente la rassegna con le opere di Francesco Bassano e di Paolo Caliari detto il Veronese, esponenti di spicco del manierismo veneziano.
L’evento, promosso dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, è organizzato da Civita Mostre attraverso la curatela di Francesco Frangi.

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Informazioni utili

Tiziano, 8-Pinacoteca-di-Brescia-Il-Pitocchetto-Due-pitocchi
Il Pitocchetto, Pinacoteca di Brescia, Due pitocchi

La mostra “ Tiziano e la pittura del cinquecento tra Venezia e Brescia ” si svolge in contemporanea alla riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo: la correlazione tra i due eventi offrirà l’occasione di avere un unico biglietto di ingresso fino al 1 luglio, data di chiusura della mostra.

Fino al 15 giugno: da martedì a domenica dalle 9,00 alle 18,00, giovedì fino alle 22.
Dal 16 giugno al 1 luglio
: da martedì a domenica dalle 10.30 alle 19.00, giovedì fino alle 22.00. Chiuso tutti i lunedì non festivi.
Biglietti comprensivi di audioguida: Cumulativo mostra + Pinacoteca Tosio Martinengo + Museo Diocesano Intero € 13,00 – Ridotto € 10,00
Info: www.mostratizianobrescia.it

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