A Venezia non mancano certo mostre ed esposizioni importanti. Ora è la volta di un grande “vedutista” veneziano vissuto nel Settecento. L’artista è Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto com’era consuetudine, ai tempi della Serenissima, attribuire a personaggi illustri un soprannome. L’esposizione ripercorre la produzione dell’artista. Coinvolti anche altri celebri artisti che contribuirono, con le loro opere, a rendere Venezia magnifica agli occhi del mondo di allora come di oggi.
La mostra, dal titolo “Canaletto & Venezia” è ospitata presso le sale dell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale dal 23 febbraio fino al 9 Giugno 2019. Il percorso espositivo, che si snoda in 11 sale. Portate alla ribalta del pubblico, 80 opere e 20 sculture, di cui 25 dipinti del Canaletto per la prima volta esposte a Venezia.
Canaletto e Venezia nel Settecento
La Venezia del Settecento è la città del massimo splendore. Conosciuta per la sua ricchezza. Per la bellezza dei suoi palazzi. Per la goduria del suo Carnevale. Tutto questo è celebrata attraverso le opere del Canaletto e di altri illustri pittori, ognuno riconoscibile per la propria cifra stilistica. Il Settecento è anche il secolo dell’Illuminismo, della transizione tra Classicismo e Barocco, della nascita di idee innovative in campo artistico, letterario, ideologico e tecnico. Un secolo che viene raccontato attraverso le opere di insigni personalità artistiche.
L’esposizione prende vita con una panoramica della città lagunare del Settecento attraverso i dipinti del famoso vedutista Luca Carlevarijs. Si prosegue con i raffinati ritratti a pastello di Rosalba Carrera, con la pittura di costume di Pietro Longhi, inconfondibile autore della rappresentazione degli interni di nobili dimore veneziane.
Altri protagonisti d’indiscusso talento, sono Giambattista Tiepolo che, col figlio Domenico, ha abbellito pareti e soffitti di ville palladiane; vedute di eventi importanti attraverso le opere di Francesco Guardi, le incisioni di Giambattista Piranesi, e le splendide sculture di Antonio Canova, colui che, in ordine di tempo, s’affaccia sulla scena del Neoclassicismo di fine secolo XVIII.
Canaletto: artista celebre alle corti europee
Il protagonista della rassegna rimane Canaletto, un artista che divenne celebre alle corti d’Europa per il fatto di rappresentare gli avvenimenti di Venezia con tale dovizia di particolari da suscitare notevole interesse per questo genere pittorico. Ciò che sorprende nella pittura di Canaletto e di altri vedutisti è l’abilità prospettica con la quale immortalavano sulla tela le bellezze. I particolari dei palazzi, fasciati tra luci ed ombre reali, autentiche. I vedutisti veneziani hanno creato il genere singolare di veduta cittadina caratterizzata dalla precisione, che oggi diremo fotografica, dell’insieme dei dettagli.
Canaletto (Venezia 1697-1768) potrebbe definirsi figlio d’arte, in quanto apprese i primi rudimenti del disegno e della pittura dal padre, esperto scenografo teatrale col quale collaborò per molti allestimenti sia a Venezia che a Roma. Tra le varie frequentazioni, una è senz’altro formativa per la sua pittura in qualità di vedutista. Si tratta di Gaspar Van Wittel, meglio conosciuto col nome di Vanvitelli, olandese ma trapiantato in Italia, che fu uno dei maestri del vedutismo. L’elemento discriminante che contraddistingue Canaletto è la luce, un’atmosfera luminosa o evanescente che avvolge Venezia così come desideravano i viaggiatori benestanti del Gran Tour attraverso le capitali europee.
Canaletto artista delle incisioni
I committenti più assidui furono i personaggi dell’aristocrazia inglese che incaricarono il Canaletto di raffigurare i tipici paesaggi della brughiera anglosassone. L’artista sfruttò la sua abilità di incisore producendo in serie alcune vedute di angoli più appartati di Venezia che andavano a ruba presso i collezionisti inglesi. Molte opere del Canaletto sono conservati nei maggiori Musei del mondo. Per tale motivo è stata fondamentale, ai fini della mostra, la collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e la Reunion des Musées Nationaux-Grand Palais e fra i prestiti delle opere provenienti da Parigi, Londra, San Pietroburgo, Boston, Chicago, Washington e da collezioni private del Regno Unito.
La mostra è stata curata da Alberto Craievich con la direzione scientifica di Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia.
Informazioni: http://palazzoducale.visitmuve.it/