Il Cilento torna a stupire con il recupero dell’antico Aglianicone. La varietà di vite della zona Alburni-Cilento. La promozione del patrimonio vitivinicolo cilentano passa anche attraverso la Mixology. Un modo per consentire alla bevanda da tavola di diventare ingrediente base di cocktail particolari, ampliando l’esperienza degustativa del vino ai più giovani. L’Aglianicone degli Alburni e del Calore Salernitano, o Aglianicone Nero, imparentato con l’Aglianico, è una varietà praticamente scomparso. I motivi? La scarsa produzione (Acinellatura Dolce) e la filossera nel 1931. Malgrado abbia un rapporto buccia/polpa più basso rispetto al primo, nei vini, a parità di condizioni, l’Aglianicone è caratterizzato da una particolare intensità aromatica. Diversamente dall’Aglianico, ha tannini poco aggressivi, che riducono di molto il tempo di affinamento.
Progetto “Terre dell’Aglianicone”
Per sostenerne il recupero di questi vitigno tra i viticoltori cilentani è stato avviato il Progetto aziendale Terre dell’Aglianicone. “Il progetto che è nato con l’intento di recuperare alla coltivazione cilentana l’Aglianicone”, ha precisato il Presidente Ciro Macellaro, enologo e titolare dell’omonima azienda vitivinicola a Postiglione (SA), nel corso della conferenza della 2° edizione di Cilento di Gusto a Pioppi.
Degustazione di Fiano, Aglianico, Falanghina e Greco
Nell’ambito della manifestazione ci sono state varie degustazioni di Aglianicone in purezza in uno dei laboratori Ais, Associazione Italiana Sommelier, dal tema “Fiano, Aglianico e territorio da abbinare”, condotti da Maria Sarnataro, vice presidente Ais Campania.
L’altro laboratorio Ais, ha proposto “Falanghina e Greco, abbinamenti di territorio” ha proposto in degustazione, Ekkum Falanghina IGP Campania 2018 e Thumos, Igp Paestum Greco, 100%. Le degustazioni sono state accompagnate con prodotti tipici del Cilento, Presidio Slow Food: dal cacioricotta di capra alle zeppoline di pasta fritta ai fiori di zucca, alle alici di Menaica.
Wine Mixology Competition
Simpatica la Wine Mixology Competition, sostenuta dall’azienda CAMPARI, Bartender Bar Accademy, Officina 84 e Fabbrocino beverage, in cui sono stati proposti cocktails rigorosamente a base di vino Cilentano dai bartender Giuseppe Schiavo, Antonio Morinelli, Michael d’Auria, Carmine Tancredi, Francesco Marone e Tullio Pomposelli, vincitore della gara con un cocktail a base di Spumante Brut “Selim”, da uve di fiano e aglianico da Viticoltori de Conciliis il Liquore al Pruno, e azienda Essentia Cilenti con foglie di Nepitella (sembra menta) e miele.