Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Montepulciano: la terra di Poliziano, Pulcinella e del rinascimento fiorentino

Viaggio nella memoria, alla riscoperta di storia e tradizioni. Luoghi e testimonianze di un passato che ancora si percepisce nei monumenti nelle strade e nelle architetture dei palazzi

Montepulciano: la terra di Poliziano, Pulcinella e del rinascimento fiorentino

Oggi conosciuta come Montepulciano, nel medioevo la città era nota come Mons Politianus. Lo testimonia un documento del 715. Qui vi nacque Agnolo Ambrogini, grande poeta della corte medicea e del nostro Rinascimento, che si fece chiamare “il Poliziano”. Per le strade si diffondono i rintocchi della campana su cui Pulcinella batte le ore. Una meta importante per chi voglia conoscere bene il rinascimento, di echi fiorentini, ma non solo: ricorrono, infatti, i nomi di Michelozzo, Antonio da Sangallo il Vecchio, Vignola, Baldassarre Peruzzi.

La qualifica di città d’arte in virtù di un grande rinnovamento architettonico, appartiene ai due secoli successivi e in particolare al XVI. Quale fu l’origine di questa cittadella? Si raccontano diverse storie. Quella meno accreditata fa risalire la fondazione della città a Porsenna, il mitico re degli etruschi. Un’altra addirittura ne propone la costruzione dopo un’ipotetica distruzione di Chiusi ai tempi antichi di Silla. Infine una versione che ha il sapore della leggenda attribuisce alla città origini nobili.

Montepulciano, posizione strategica
Montepulciano-la-città-sotterranea
Montepulciano la città-sotterranea

Probabilmente a causa delle prime incursioni barbariche la componente aristocratica, allontanandosi da Chiusi, si sarebbe stabilita su questa collina, dimora e al contempo difesa inaccessibile al nemico. Da qui Mons Polictus, ovvero monte dei nobili e Civitas Plebis, cioè la Città di Pieve, in cui il restante popolo di Chiusi si era ritirato. A Montepulciano esistono però dei resti etruschi che testimoniano che i dintorni del tempio di Mercurio sul colle Poliziano, fossero abitati già da allora. Ma alcuni storici controbattono ciò, facendo risalire al VI secolo l’insediamento nel luogo dei chiusini, in fuga dai barbari invasori. Il passato medievale è legato all’influenza che subiva da Siena, Firenze, Perugia e Orvieto, a causa della sua collocazione strategica tra le potenti cittadine. Da sempre nemica di Siena, giurò fedeltà a Firenze nel 1202. Nel 1260 la sconfitta di Montaperti subita con i fiorentini le impose il dominio senese. Nel 1266 cercò l’appoggio di Carlo d’Angiò per liberarsi dal giogo. Ma ancora nel 1511 passa definitivamente a Firenze. Cosimo I Medici la nominò “città nobile”. Già notevolmente sviluppata nel Trecento per la sua produzione agricola e manifatturiera, nodo di scambi commerciali e base di attività mercantili di largo raggio, l’annessione allo stato fiorentino nel 1511 ne ha avviato un lento declino. Oggi questa città si sta trasformando in un affascinante centro di produzione culturale.

Cosa c’è da vedere: la città murata
Montepulciano Porta delle Farine
Porta delle Farine

La cifra rinascimentale pressoché intatta caratterizza l’ambiente urbano, se ne fanno carico alcuni nomi pieni di storia del luogo, in particolare: Via di Gracciano, di Voltaia, di Opio (tutte nel Corso); via Ricci, del Poggiolo e Piazza Grande. Sono i ripidi vicoli medievali a dare vita al tessuto viario più antico. Ed è proprio passando sotto archi e volte che creano una rete tra le vie principali disposte in senso longitudinale.
Appartiene al sistema di fortificazioni progettato da Antonio Sangallo il Vecchio. La caratterizzano due massicci contrafforti trapezoidali. Porta al Prato, è l’ingresso principale che apre la strada del Corso. Costituito dalle vie di Gracciano, di Voltaia, di Opio, è fiancheggiato da numerose residenze patrizie.

Lungo via di Gracciano 
Montepulciano Palazzo Bucelli, lapidi e iscrizioni etrusche
Palazzo Bucelli, lapidi e iscrizioni etrusche

Primo tratto del Corso: è qui che si affacciano molti dei palazzi patrizi del cinquecento. In ordine di comparsa si incontra prima Palazzo Avignonesi attribuito a Jacopo Barozzi, detto il Vignola. Poi segue Palazzo Bucelli (degradato), di gusto antiquario prezioso, che ha murate nel basamento, urne e iscrizioni etrusche e latine. Il letterato ed antiquario Pietro Bucelli si dedicò alla raccolta di pezzi etruschi nei dintorni di Montepulciano e Chiusi. La sistemazione di questi nel Palazzo ne fece, nel 1700, la sede della grande collezione, di cui gran parte fu ceduta prima a Pietro Leopoldo I, poi al Granduca di Toscana e ora è conservata a Firenze. Solo una parte è esposta al Museo Civico di Montepulciano.

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Montepulciano Sant'Agostino foto di A.-Antonelli
Sant’Agostino foto di A.-Antonelli

Poco oltre Palazzo Cocconi è invece attribuito ad Antonio da Sangallo il Vecchio da una tradizione ottocentesca. Accanto a questi: la Torre di Pulcinella (1524), in laterizio, coronata da un automa di legno, rivestito in lamiera, che raffigura Pulcinella che batte le ore.
Di fronte alla torre di Pulcinella si presenta la chiesa di S. Agostino in cui trova esempio l’attività di grandi architetti del rinascimento.
La facciata di questa costruzione quattrocentesca è combinata con armonia di motivi gotici e linee rinascimentali da Michelozzo, costruttore a Firenze del Palazzo di Cosimo de’ Medici. Attribuito a Donatello, invece, è un Crocifisso in legno dipinto, dietro l’altare maggiore.

Lungo via di Voltaia 
Montepulciano Palazzo Cervini
Palazzo Cervini

Secondo tratto del Corso: è a questo punto che ci si inoltra, sempre tra palazzi cinquecenteschi, nella parte meridionale del centro storico. A sinistra dal corpo centrale arretrato: Palazzo Cervini, fatto iniziare dal Cardinale Marcello Cervini, divenuto Papa Marcello II. L ‘opera della seconda metà del sec. XVI è attribuita con qualche riserva a Antonio da Sangallo il Giovane. Procedendo oltre si può visitare la barocca Chiesa del Gesù , edificata tra il1689 e 1733. La facciata in laterizio è rimasta incompiuta. Ma elegante è l’interno, a pianta leggermente ellittica, a opera di Andrea Pozzo, completato, in seguito, nella falsa volta da Sebastiano Cipriani.

La casa del Poliziano e Piazza Grande
Montepulciano Piazza-Grande
Piazza Grande

Lungo la via dell’Opio – Segmento terminale del principale asse viario cinquecentesco. La Casa del Poliziano e il teatro omonimo. La prima, in via Poliziano, prolungamento di via dell’Opio, Piazza Grande, invece, è bellissima al centro della città. Punto più elevato e centro monumentale. Più modeste, in origine, le sue dimensioni e medioevali le forme delle costruzioni che vi sorgevano. È nel 1400 e 1500 che avviene il rinnovamento della città a cui risale la struttura degli odierni edifici, carichi degli influssi, congiunti, delle correnti culturali del Rinascimento fiorentino e romano. Qui: il Duomo, il Palazzo Comunale, e altre nobili costruzioni quali il Palazzo Contucci, il Palazzo Tarugi ed il Palazzo del Capitano. Non appare affatto di essere in provincia.

I palazzi nobiliari

Palazzo de Nobili -Tarugi

Montepulciano-Palazzo-Nobili-Tarugi
Palazzo Nobili Tarugi

Il Palazzo de Nobili -Tarugi si eleva imponente, già Nobili sul lato nord della piazza, di fronte al campanile del Duomo. La bella costruzione rivestita in travertino, è attribuita a Vignola, che recentemente ne ha acquisito la paternità di progettista, in passato di San Gallo. Spiccano anche qui testimonianze architettoniche del Cinquecento. Il palazzo è distinguibile per il possente loggiato terreno e per le semicolonne ioniche, da cui è scandito, poggianti su alti piedistalli. In passato era aperta un’ulteriore loggia, ad angolo, in corrispondenza del loggiato inferiore che oggi invece risulta murata.

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Pozzo de’ Grifi e de’ Leoni

Pozzo de' Grifi e de' Leoni
Pozzo de’ Grifi e de’ Leoni

Tra il lato minore del Palazzo Tarugi e la facciata del palazzo delle Pretura si trova il particolarissimo Pozzo dei Grifi e dei Leoni. Raffinate le sue forme cinquecentesche. Di Antonio da Sangallo il Vecchio la paternità. E’ su una trabeazione, sorretta da due colonne doriche incornicianti la “vera” del pozzo, che poggia lo stemma dei Medici sostenuto da Leoni (Firenze) affiancati dai Grifi (Montepulciano).
Contiguo a Palazzo Tarugi, ma rientrante rispetto ad esso, è il Palazzo della Pretura, altrimenti detto del Capitano del Popolo. Interamente rivestito in travertino, l’edificio è reso notevole per le forme gotiche del prospetto (secolo XIV).

Palazzo Contucci 

Montepulciano Palazzo Contucci, Sala-delle Feste affrescata-da Andrea Pozzo
Palazzo Contucci, La Sala delle Feste affrescata da Andrea Pozzo

E sempre in questa piazza ma al numero 6 è il Palazzo Del Monte oggi Contucci. Antonio da Sangallo il Vecchio lo cominciò nel 1519, ma forse lo portò a termine Baldassarre Peruzzi. L’alto fronte posteriore (su Via di Cagnano) rivela un particolare interessante: l’edificio poggia sui resti della cinta muraria della città, che per prima fu costruita. Tuttavia questa non è l’unica osservazione. Dalle raffigurazioni riportate dalle decorazioni, dalle finestre e dal portale, emerge un modello di residenza nobiliare assolutamente rinnovato. Qui lo stemma di famiglia non può certo mancare: è quello dei Del Monte. E laddove il travertino cede posto alla fascia di laterizio del secondo piano si dispongono in serie cinque piccole curate finestre che le volute schiacciate decorano. Gli appassionati e curiosi potranno godere all’interno degli affreschi, di Andrea Pozzo, che rivestono le pareti del salone del piano nobile che si affaccia sulla piazza. Sono raffigurate scene con illusione prospettica di portici, giardini, terrazze che si aprono fra colonne a torciglione.

Palazzo Comunale 

Montepulciano Il Palazzo comunale
Il Palazzo comunale

Dando le spalle al Duomo si ha, sulla sinistra, il Palazzo Comunale. Merlato nell’ultimo dei tre piani, un camminamento di ronda gli fa corona. E una torre a due piani di merli si innalza al di sopra. La seconda metà del 1300 è l’epoca a cui risale la costruzione, rivestita completamente in travertino e di gusto fiorentino, la cui facciata, secondo una recente ipotesi, è attribuita a Michelozzo.
Proprio a lui, infatti, sarebbe stato commissionato il disegno nel 1424. Se procede oltre il portale, all’interno è possibile visitare il cortile, del XIV secolo, in cui due logge, molto apprezzabili, si sovrappongono. E per chi ama godere di particolari punti di osservazione è interessante il panorama che si abbraccia dalla sommità della torre, e che si estende dal Monte Amiata a Siena, al Trasimeno, al Monte Subasio.

Il Duomo 

Il Duomo
Il Duomo

Il Duomo che Ippolito Scalza proponeva con il suo disegno, fu eretto fra il 1592 e il 1630. Nel 1988 fu restaurato. Ma mai la sua facciata, di muro grezzo, fu terminata. Si eleva sopra una gradinata ed è accompagnato alla sua sinistra dal campanile dell’antica Pieve. Anch’essa opera, quattrocentesca, incompiuta. Armoniose sono le linee dell’interno a croce latina con tre navate su pilastri, mentre: volta a botte, alto transetto e cupola sono dedicate a decorare la navata centrale. A destra del portale mediano, in controfacciata, troviamo la statua del vescovo Francesco Piendibeni (morto nel 1435), a sinistra la statua giacente di Bartolomeo Aragazzi, segretario di Martino V. Questo sarcofago faceva parte di un grande monumento funebre, il “Cenotafio Aragazzi”: Michelozzo lo scolpì, ma nel 1600 fu smembrato e solo 1815 fu ritrovato. Appartenevano al monumento ed ora sono visibili in varie parti della chiesa: due bassorilievi, il gradino marmoreo sopra l’altare maggiore con putti reggifestoni e le due statue a grandezza naturale.

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Duomo Trittico dell'Assunta
Duomo Trittico dell’Assunta

Sono numerose le opere che il Duomo di Montepulciano contiene, tutte di grande valore artistico e storico. Ma riportiamo qui le più belle e le più importanti, quelle da non dimenticare. Nella prima cappella della navata di sinistra un Fonte Battesimale, proveniente dall’antica Pieve, del primo ‘300, opera di Giovanni di Agostino. Ma discussa ne è l’attribuzione. Una tavola di modeste dimensioni, invece, riporta la Madonna col Bambino di Sano di Pietro da Siena (1406-1481), sul pilastro che separa la quarta dalla quinta cappella. L’opera principale della Cattedrale è posta sopra l’altare maggiore: è il trittico dell’Assunzione di Taddeo di Bartolo del 1401. Al centro la Vergine che sovrasta gli Apostoli. A sinistra i Santi. Nella parte destra le Sante fra cui Santa Antilia che sorregge fra le mani la città di Montepulciano. Un’ulteriore ripartizione nella parte alta del trittico è quella scandita dall’Arcangelo Gabriele a sinistra, l’Incoronazione della vergine al centro e a destra l’Annunziata. Inoltre nei quattro pilastri molto sottili che ritmano il trittico sono raffigurati i dodici dottori della Chiesa. Di grande rilievo artistico sono le nove scene della Passione, nella predella.

In Piazza delle Erbe, invece, si incrociano tre strade: via di Gracciano, via Voltaia e del Poggiolo. Qui “Logge del Grano”, è il luogo dove la vita economica della città nel 1500 era tutto un fervore economico e commerciale. Oggi sia le funzioni residenziali, sia quelle produttive sembrano subire il fascino del fondovalle, allontanandosi così dal centro storico e confermando una tendenza comune quasi a tutti gli antichi insediamenti delle colline della Toscana.

Santa Lucia 

Montepulciano Chiesa di S. Lucia
Chiesa di S. Lucia

Flaminio del Turco la disegnò. E nel 1653 fu costruita. Barocca la facciata. Due i timpani. Quello superiore alla sommità, è spezzato laddove ci sono dei piccoli pilastri, mentre quello inferiore sovrasta il portale, ai cui lati scendono due grappoli di notevoli dimensioni. Al primo ordine, è evidente una trabeazione certamente molto alta accompagnata da una cornice sporgente, sostenuta da quattro colonne ioniche che danno vita a un’ulteriore timpato spezzato centrale. All’interno, restaurato nel 1822 e costituito da un’unica navata è esposto sull’altare maggiore un Crocifisso ligneo del XVI sec. di Giovan Battista Alessi da Montepulciano, appunto. Vi è infine la Colonna del Marzocco. Nel 1511 il leone fiorentino, in cima alla colonna, prese il posto del lupo di Siena. Il motivo? Testimoniare la conclusione del dominio senese sostituito da quello di Firenze. Per nulla lontano, in piazza Savonarola, fa seguito una piacente costruzione barocca, dalla struttura ovale, di Andrea Pozzo (1642-1709): la piccola chiesa di San Bernardo.

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