Martedì 14 Maggio 2024 - Anno XXII

Una rapina ? Peggio: le tasse aeroportuali …

La “giungla” delle tasse (o delle “spese”?)“Tasse”, quindi, per prestazione di servizi vari quali, ad esempio, il check in, i cessi, lo smistamento bagagli, la sicurezza, il riscaldamento invernale, l’aria condizionata estiva, l’edicola giornali, i bar, i ristoranti, le boutiques, le biglietterie, il personale delle compagnie aeree, pertanto una dozzina di servizi, di cui, però, solo i primi 6 sono pagati dalla società aeroportuale mentre i rimanenti 6 te li paghi tu direttamente e profumatamente (mai preso panino e birra in aeroporto? O una maglietta o una cravatta che oltretutto dovrebbero essere, almeno un tempo, duty free?). Ne consegue che … Leggi tutto

La “giungla” delle tasse (o delle “spese”?)

Una rapina ? Peggio: le tasse aeroportuali ...

“Tasse”, quindi, per prestazione di servizi vari quali, ad esempio, il check in, i cessi, lo smistamento bagagli, la sicurezza, il riscaldamento invernale, l’aria condizionata estiva, l’edicola giornali, i bar, i ristoranti, le boutiques, le biglietterie, il personale delle compagnie aeree, pertanto una dozzina di servizi, di cui, però, solo i primi 6 sono pagati dalla società aeroportuale mentre i rimanenti 6 te li paghi tu direttamente e profumatamente (mai preso panino e birra in aeroporto? O una maglietta o una cravatta che oltretutto dovrebbero essere, almeno un tempo, duty free?).
Ne consegue che in un aeroporto tu paghi solo per: check in, cessi, bagagli, sicurezza, caldo d’inverno e freddo d’estate. Ma quanto paghi? Beh, allacciare le cinture di sicurezza perché si passa alle cifre, ai soldoni (non senza precisare che ogni compagnia aerea conteggia le sue tasse in base agli aeroporti previsti nel biglietto e che ogni aeroporto le ritocca a suo piacimento, si potrebbe dire a seconda che certi voli gli stiano o no simpatici).

Voli scontati. Tasse in salita (come gli aerei)

Una rapina ? Peggio: le tasse aeroportuali ...

I 50, 60 € di “tasse” per normalissimi voli (di linea) europei sono ormai la norma: roba mica da ridere, se si pensa che le compagnie aeree Iata, per combattere quelle Low Cost, hanno abbassato di parecchio le tariffe e può capitare di trovare in video “tariffe pubblicate” per Parigi o Madrid a 93 € (quindi “paghi di tasse” quasi il costo del volo).
Una esagerazione? Calma e gesso, si sono pagate “tasse” di 90 € su una tariffa Fiumicino-Malpensa di 94 €; vai a Malaga (esiste una tariffa in video) per 99,01 € e ne paghi 83 di “tasse”.
Prova a volare a Porto via Madrid, tariffa circa 200 €, “tasse” 135 o giù di lì. Si dirà che gran parte di queste tasse se ne vanno in “security”, sicurezza, ma uno che tira fuori 100 € di “costo extra” per un’ora di volo è anche titolato a pensare che in arrivo e partenza sia scortato da almeno un carro armato, 12 bazooka, 12 agenti speciali e 3 crocerossine, o no?
Si parla tanto di turismo, ma una famiglia di 4 persone cosa fa per pagare le “tasse di imbarco”, un mutuo o rapina una banca sulla strada per l’aeroporto?
Evidenziata (nel primo tomo dell’inchiesta) la barbina non meno che costosa anomalia delle “spese di iscrizione”, dimostrata (in questo secondo tomo) la quasi follia delle “tasse di imbarco” alias “aeroportuali” e aggiunte inoltre (ormai la testa del potenziale cliente-viaggiatore è andata in confusione, gli si può chiedere di tutto) altre voci extra e accessorie, ne risulta una miscela esplosiva di costi la cui lunghezza potrebbe prima o poi imporre una pubblicazione a puntate.

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Poi c’è sempre chi ci “marcia”…

E’ di questi giorni una “offerta” (ma forse meglio una rapina, almeno per il “monòpoli” degli “imprevisti” nella parte finale dei costi) di un tour operator proponente Zanzibar e la Tanzania e richiedente, in chiusura di programma: “Spese Apertura Pratica” 50 € , “Assicurazione Obbligatoria (annullamento)” 30 € (come se chi avesse in tasca un biglietto già pagato per il teatro o la partita di calcio dovesse forzatamente pagare un’assicurazione per riavere quanto speso invece di potersi liberamente fregare del recuperare o no i soldi). “Tasse aeroportuali 20 €” (meno male che almeno gli aeroporti africani sono ragionevoli, sennò solo per le spese accessorie di viaggio si dovrebbe fare un mutuo). “Adeguamento carburante 20 €” (e qui va bene, salvo commentare – come per la benzina al distributore – che mentre il petrolio – pagato in dollari-  aumentava, il dollaro perdeva un buon 10%, ma questa, diceva Kipling, è un’altra storia).
C’è poi un facente viaggiare (un tour operator, diciamo, “avvoltoio” perché raccatta e rivende – o meglio vende in extremis – le “carogne” – leggasi i viaggi Last Minute in prossima via di decomposizione -) che oltre a vantare una certa esosità (Quota Iscrizione 50 €, ohèi la Peppa, non solo su viaggetti da 658 € ma financo su soli passaggi aerei da 299 €), discrimina pure i mesi (che il calendario gregoriano aveva equamente battezzato tutti uguali) chiedendo un “Adeguamento Fuel” di 16 € in luglio e salendo a 20 € in agosto. Mah.

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