Quando “chiudeva” la Fiat
Le altre ragioni (oltre alla sindrome delle cugine)? Mah, fino a un po’ di tempo fa si diceva che la colpa della mancata ripartizione delle ferie era della Fiat, che chiudeva nelle 2 (poi divenute 3) settimane a cavallo di Ferragosto. Mitiche le foto su La Stampa, con la grande fuga dal Lingotto degli operai terùn che tornavano alle terre d’origine (e finita la vacanza ripartivano per Torino con grandi scorte invernali di conserve e pummarola).
E con la Fiat doveva tirar giù la clèr tutto il cosiddetto indotto, che poi era l’intera Torino e un’altra bella fettina d’Italia. Ma adesso, che la Fiat è lì col banfone e tutti giurano che quello che ormai conta non è più l’industria ma il terziario, perché ‘ste Ferie non si scaglionano?
Perché (tanto per fare un esempio) a Ferragosto in Spagna trovi al lavoro il 20% dei notai, in Germania il 40% mentre in Italia se devi fare testamento ti tocca rinviare la morte a metà settembre? Mistero. Inutile poi commentare (sull’imbecillità di andar via tutti in agosto) che le migliori condizioni meteorologiche estive si verificano (ovviamente, basta guardare il calendario) in luglio (più caldo, più ore di luce, meno temporali).
Ferie “scaglionate”? Sogno di una notte di mezz’estate…
I danni che produce al Turismo il mancato scaglionamento delle Ferie?
Tanti, tantissimi. E non solo al Turismo ma a tutto il mondo del lavoro. Una prova? Datosi che i tour operator ricaricano pesantemente le tariffe di viaggi e Villaggi nelle richiestissime 3 settimane centrali di agosto, una vacanza di 2 settimane a metà luglio (come detto, nel miglior periodo estivo) può costare 200 o anche 350 euro in meno per persona rispetto alla stessa vacanza agostana.
Ergo, se una coppia di giovani sposi potesse andar via in luglio invece di dovere fare le ferie in agosto, obbligate dal datore di lavoro, quanto risparmierebbe?
Perché ai sindacati quanto sopra interessa poco (meglio fare un corteo per lavorare un quarto d’ora settimanale in meno)? Soluzioni per risolvere questo problema dello scaglionamento delle ferie (ma ormai non ne parla più nessuno, tanto tempo fa c’era almeno qualcuno che lo sollevava)?
Mica tante (in Svizzera ci sono le settimane dei cantoni, in Germania incentivano chi va via in bassa), ma almeno provarci; ad esempio con un po’ di informazione (quante cugine della nonna potrebbero andar via in luglio ma resta l’onta del ferragosto in casa). E spostando qualche festa. Cosa ci fa il 15 agosto di festa quando tutti stanno già festeggiando la vacanza?
Ma la faccenda delle feste mobili (vedi gli Usa, dove spostano ad libitum il compleanno di Washington e la Festa del Lavoro) da noi è tabù.
Ci provò Andreotti abolendo l’Epifania (che ci faceva un’altra festa, ai primi di gennaio, dopo la suite di tanti stop e abboffate iniziata l’8 dicembre – a Milano pure il 7 – e finita a Capodanno?).
Ma Qualcuno, dall’altra parte del Tevere, disse no.