Sapevate che… In tutta onestà, nonostante le dicerie e contrariamente alle previsioni più nere, Torino se l’è Olimpicamente cavata e la città ne ha grandemente guadagnato in immagine?
E come fa a non esultare per cotanto successo l’estensore di queste umili righe, nato nella Augusta Taurinorum e (locus di nascita a parte) per metà “Vej Piemont”?
Forza Toro, nel senso di città e di “Granata” (a Torino i “bùgia nèin” che tengono per la Goeba si contano con le dita di una mano, gli altri sono tutti burìni, romagnoli e terùn). E siccome è più difficile mantenere il successo che conquistarlo, “me racumandi” Torino, non farti fottere per la seconda volta da Roma (fosti capitale d’Italia e inventasti il cinema, la radio, la pubblicità, l’editoria: è finito tutto nella capitale). E siccome non si può vivere isolati o con grosse montagne alle spalle, vedi di sistemare il problema del Tav. Quanto al resto, se ce la fai a essere un po’ meno “agnelliana” e Fiat-dipendente, beh, sarebbe tutto di guadagnato. Le monoculture (letterarie o industriali) fanno sempre danno.
Sapevate che… Secondo un’accurata indagine demoscopica, commissionata da Mondointasca, il livello culturale medio del “poppolo” italiano è in piccola ma sensibile ascesa?
Eh sì, sembra infatti che – a giudicare dall’assenza di commenti che un tempo costituivano il tormentone delle giornate di fine febbraio – alla cosiddetta gente del Festival di San Scemo non gliene sia fregato proprio un bel niente. L’accurata indagine demoscopica generante questa piacevole constatazione è stata condotta durante un viaggio in metrò da Duomo a Crocetta di un sondaggista di Mondointasca, in occasione dell’acquisto di una michetta e in una rosticceria disertata dall’utenza per il ben noto febbrone aviario.