Sapevate che… Alitalia ha comprato Volare?
Un affare? Un business? Beh, dipende da come lo si vuole vedere.
Se si ragiona in termini economici sarebbe il caso di essere pessimisti, trattandosi di un virtuale stato fallimentare che si aggiunge a un altro virtuale stato fallimentare.
Se invece si fa riferimento all’algebra, si studia che due negazioni – due “meno” – fanno un “più” eppertanto unendo il “meno” di Alitalia al ‘meno’ di Volare si ha un “più” (di che “cosa” però, non si sa bene….).
Sarebbe pertanto il caso di chiedere cosa ne pensano quelli della Bocconi. Loro di economia se ne intendono. E già che ci siamo chiediamo anche se non sarebbe il caso di conferire il Nobel dell’Economia alla sullodata Alitalia: da lustri e lustri è sull’orlo del fallimento, perde miliardi e miliardi annui da una vita (vabbè, ripianati da Pantalone, ma adesso l’Europa vuole che non lo si faccia più, è lì il busillis) e nonostante ciò è sempre lì, con attaccata la cannella dell’ossigeno ma sempre viva. Non sarebbe pertanto il caso di un bel riconoscimento di “Mago dell’Economia” a chi – come la Torre di Pisa – “pende, pende, ma mai non va giù”?
Sapevate che… Lo sci minaccia l’ecosistema e i futuri paesaggi alpini (punti di vista di WWF e OMT)?
Secondo un rapporto del Fondo Mondiale per la Natura (WWF) le precipitazioni nevose si sono ridotte di quasi un venti per cento negli ultimi trent’anni.
Nello studio si segnala che – per permettere la pratica dello sci – a fronte di minori precipitazioni, si deve ricorrere a neve artificiale con una spesa annua di tre miliardi di Euro. Ma per produrre la neve artificiale occorre l’acqua. Nella sola provincia di Bolzano due terzi delle piste di sci funzionano con “neve fabbricata”, il che ha comportato un consumo da 2,2 milioni di metri cubi di acqua nel 1996-97 a 4 milioni nel 2003-04.
A sua volta la OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) informa che le Alpi accolgono oltre 80 milioni di turisti all’anno, non solo attratti dalla neve ma anche dal patrimonio biologico più ricco d’Europa, con 30.000 specie e animali e 13.000 vegetali. Secondo lo studio OMT lo sci sta lasciando il passo ad altre attività invernali, con il 48% dei visitatori che praticano un altro sport o chiedono solo un contatto con la Natura.
Nella stagione 2005-06 le Alpi italiane dispongono di: 4.693 chilometri di piste da sci delle quali il 60 % riceve neve artificiale – 61 chilometri di piste per lo snowboard
– 74 funicolari, 129 telecabine, 487 seggiovie.
Tutto ciò comporta un sempre maggiore fabbisogno di acqua a fronte delle minori precipitazioni.
Sapevate che… In Italia per vedere un film bisogna aspettare 51 anni (se “a quei tempi” non si chiedeva “asilo cinematografico” a Mentone)?
Eh sì. Prendete il film su Casanova (con Ferzetti che se la faceva con tante belle ragassòle). Esce nel 1955 ma (informa il Corriere della Sera nelle “pagine spettacoli”) Scalfaro (allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) lo censura considerandolo schifosamente immorale (e c’è ancora chi ha il coraggio di prendere in giro i seguaci fondamentalisti dell’ “abate” Khomeini e i seriosi talebani afghani). Produttori e regista si “adeguano” e “ritoccano” il film, ma per far contenti i Bacchettoni (oltre a “evirare” il titolo – che da “Avventure e Amori di Giacomo Casanova” si ritrovò con le sole Avventure -) tagliano ben 400 metri di pellicola e infilano mutandoni, vestaglioni, paltò, paraventi, sconsalòni ecc. ecc alle belle gnoccone cuccate da Casanova.
“Na schifezza”, sicché il film non lo va e vedere nessuno, incassa meno di quanto speso e dopo un po’ scompare dalle sale cinematografiche. Per aiutare a capire la Testa di Chi Comandava “allora” (ma anche adesso c’è mica da stare tanto allegri, ndr) basti segnalare che il film “criminale” venne sempre tranquillamente proiettato in tutte le sale della cattolicissima Francia, fin dal momento della sua uscita (e appunto qualche assatanato emigrato ebbe modo di cogliere il Fiore del Male in celluloide superando il confine del Belpaese in quel di Ventimiglia). Amen.