Paul Klee, il bernese
Questa sorta di timore reverenziale che si prova davanti al museo, si accresce se ci si sofferma a pensare che Paul Klee, nato a pochi chilometri da Berna, da padre tedesco, non riuscì, a causa del suo lungo soggiorno all’estero prima della sua morte avvenuta all’età di sessantun anni, a ottenere la cittadinanza svizzera.
Nel gennaio 1940, anno della sua scomparsa, annotava: “E ora si trattava di valorizzare e di far progredire con un tranquillo lavoro quanto avevo appreso (all’estero, ndr). Per questo la città della mia giovinezza, Berna, si adattava più di ogni altra….”. Poco più avanti conclude: “Non essendo i buoni rapporti con Berna mai stati interrotti, sentii troppo chiara e troppo forte l’attrazione di questo che in fondo era il mio luogo natale. Da allora vivo qui e rimane solo ancora un desiderio, quello di essere cittadino di questa città”.
Come non amare, alla fine, una città che ancor oggi, oltre che con i suoi visitatori, fa del suo meglio per conservare un buon rapporto con l’ambiente circostante!
Per favorire una mobilità sostenibile, una rete efficiente di trasporto pubblico consente di raggiungere qualunque direzione. Parchi, giardini, l’aria fresca che arriva dalle Alpi e la presenza del fiume Aare, ne fanno una città dove è veramente piacevole vivere. E per constatare la qualità delle acque del suo fiume, cosa c’è di meglio di un bagno, insieme ai bernesi, presso lo stabilimento Marzilibad?
