Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Spigolando tra turismo e dintorni

Sapevate che… Forse forse… per quanto riguarda il Turismo Outgoing (ovvero i viaggi degli italiani all’estero, che sarebbe poi tutto il contrario dei viaggi degli stranieri in Italia, ma molti, ignorantemente,  parlano sempre e solo di Turismo “tout court” senza specificare,  pertanto generando molta confusione) l’estate 2006 non sta andando allegramente? Qualche sintomo? 1)    I milanesi che non andranno via in agosto (Corriere 28/7 Osservatorio di Milano) aumentano da 200 a 500.000 (alcuni viaggeranno in altri mesi, ma tanti altri non partiranno proprio). 2)    Nelle agenzie viaggi arrivano fax con disponibilità/posti anche in date un tempo abbinate al tutto esaurito. … Leggi tutto

Sapevate che… Forse forse… per quanto riguarda il Turismo Outgoing (ovvero i viaggi degli italiani all’estero, che sarebbe poi tutto il contrario dei viaggi degli stranieri in Italia, ma molti, ignorantemente,  parlano sempre e solo di Turismo “tout court” senza specificare,  pertanto generando molta confusione) l’estate 2006 non sta andando allegramente?

Qualche sintomo?
1)    I milanesi che non andranno via in agosto (Corriere 28/7 Osservatorio di Milano) aumentano da 200 a 500.000 (alcuni viaggeranno in altri mesi, ma tanti altri non partiranno proprio).
2)    Nelle agenzie viaggi arrivano fax con disponibilità/posti anche in date un tempo abbinate al tutto esaurito.
3)    Quanto ai tour operator, Teorema (il 27/7) ha pubblicato un’intera pagina sul Corriere della Sera proponendo tutte le partenze di agosto (una il 2 a Ibiza!).
E a meno che questo tour operator non abbia deciso di diventare un ente di
beneficenza con il nobile fine di  “ingrassare”  un giornale, si evince che, almeno per quanto riguarda i viaggi organizzati e non le andate dalla cugina sul lago, non la va poi tanto bene.

Sapevate che… Sarebbe anche il caso che i sedicenti giornalisti esperti di turismo si mettessero d’accordo prima di informare?
Un esempio? Il 29/7 il Corriere della Sera (pagine Milano) sentenziava (vedi gossip sopra) che a Milano sarebbero rimasti 500.000 abitanti (poco meno della metà) ma (stesso giorno) alle 14.09 il TG3 segnalava che “la città era deserta”, avendo i milanesi “preso d’assalto treni e aerei” (te pareva, ormai si “prende d’assalto tutto”: musei, cinema, supermarket e mostre, povero chi lavora in queste attività).
E’ peraltro chiaro che del Turismo non frega niente a nessuno (salvo parlare a tavola dei voli Low Cost) sennò giornali e tivù non affiderebbero l’indagine sulle sue vicende a chi si documenta intervistando la ragazzina dell’agenzia viaggi sotto casa o guarda dalla finestra se “c’è ancora in giro tanta gente”.   

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Sapevate che… Nell’acquisto di un prodotto la più alta differenza tra il costo iniziale e quanto alla fine della fiera si paga, tra tasse e ammennicoli vari, si verifica con i biglietti aerei?
Pazzesco. Già si è più volte accennato ai voli di linea, con indegne tasse di imbarco che sovente costano più della tariffa pubblicata. Nel caso dei Low Cost, la differenza (quindi la sgradita sorpresa) per chi paga è ancor maggiore (stante, appunto, il basso costo che pertanto rende più evidente lo squilibrio delle spese aggiunte).
Un esempio. Compri un Milano/Madrid/Milano, 8 euro all’andata e 20 al ritorno farebbe (e tu “mentalizzi” questo importo) 28 euro. Farebbe, perché schiacci il tasto “compro” e zàcchete! gli euro diventano 120. Quei 90 e più euro che han fatto capolino? Gran parte tasse, sì, ma altre voci e vocine non mancano (peraltro anche ragionevoli, tipo l’adeguamento carburante). Ci sono ad esempio spese amministrative, spese incasso, spese credit card, spese globali (mancano solo le spese “pulizie” e un mignottesco “non siamo fatti di legno”, poi c’è tutto).
Nel caso di MyAir sei in retta d’arrivo, pensi che la cifra che appare sia una volta per tutte quella veramente finale e invece, dopo il numero che avevi ritenuto ultimo, liberatorio, ti spunta un ulteriore addebito di 2,75 euro, per non si sa più quale altra spesa. Un po’ come andare dall’ortolano a comprare un chilo di perecotte in listino a 1 euro al chilo e sentirsene chiedere 4. 

Sapevate che… Non si sa bene perché quest’anno le vacanze in montagna sono nettamente preferite a quelle balneari?
Ve lo spiega Mondointasca. L’inversione di tendenza trova origine nella provocatoria (molte radio l’hanno censurata per volgarità) canzone “Ombrelloni” del chiacchieratissimo Simone Cristicchi (che il Corriere della Sera, spettacoli e cultura, del 18/7 definisce “artista”, bah…). Un ritornello del poema canoro cristicchiano recita infatti: “L’Ombrellone te lo ficco nel culo e il gelato te lo spiaccico in faccia, questa sabbia te la tiro negli occhi, poi ti prendo a calci lungo la spiaggia”.
Uno sente una canzone così e (come si fa a dargli torto?) va in vacanza a Piedimulera. Dove non ci sono ombrelloni.

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Sapevate che… In un solo giorno (17 luglio) il Corriere della Sera ha sdoganato ben 3 parolacce 3, fino a quel giorno bandite per una pruderie ormai obsoleta?
Si tratta di: “merda” (e per di più in prima pagina! microfono aperto tra Bush e Blair); e di “s’incazzano” e “trombiamo” (a pagina 61, Flavia & Francesca, articolo sulle due tenniste). Nota Bene. Il piacere nel prendere atto della novità non è dovuto a coprologo gustp per le sozzerie, bensì al semplice fatto che è sempre meglio adeguarsi all’evoluzione, ai cambiamenti di una lingua, trattandosi di qualcosa di vivo e in trasformazione, non ingessabile, nemmeno dai più rigidi e ipocriti  perbenismi. Vedi, premessa un’ovvia condanna della bestemmia, quantomeno per ineleganza, certi reduci dell’oratorio che dicono “porco dito” o “orco zio”: a cosa penseranno mai?.

Sapevate che… In Cina (informa il Corriere della Sera) i figli dei contadini sono “confinati” in classi separate?
E allora? Sarà mica una malattia da mettersi a letto. Anche in Italia, da quel tempo, ci sono sempre stati i “burini” (Roma) i “cafoni” (Napoli) e i “vilàn” (Brianza).
 

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