Somigliano, le parole e gli scritti di Cardinali, alle onde di quel Mare Tirreno che, anche nei giorni di libeccio, non paiono mai arrabbiate sul serio; “fanno solo la mossa…”, prendendoti in giro una volta di più.
Mario Cardinali è nato nel 1937 e ha scritto il primo libro a dieci anni. Continua a produrre migliaia di articoli in italiano e in vernacolo livornese (raccolti anno per anno in volumetti, dal 1965 a oggi) rubriche umoristico-satiriche e storico-linguistiche per il periodico “Livornocronaca il Vernacoliere” da lui fondato nel 1961.
Ne è sempre stato editore e direttore, oltre che proprietario. Per una trentina d’anni, emulando Fregoli il trasformista, ha fatto anche il correttore di bozze, il caporedattore, l’impaginatore, il grafico e l’amministratore.
Laureato in Scienze Politiche nel 1962, giornalista pubblicista dal 1966, ha avuto esperienze giovanili di teatro e da studente-lavoratore, si è anche occupato di produzione pubblicitaria.
Un periodico dai “titoli” graffianti
Oltre che con feroci editoriali, Mario Cardinali contribuisce a rendere famosa la sua creatura anche con i titoli delle locandine. Sono stati raccolti in tre volumi: “Ambrogio ha trombato la contessa” del 1995, editrice Ponte alle Grazie; “Politicanti, politiconi e altrettante rotture di coglioni” del 1996, editrice Ponte alle Grazie; “L’Italia del Vernacoliere” del 2005, editrice Piemme, insieme ai pezzi satirici di riferimento. Nel 1998-1999 ha anche fatto l’opinionista sulla prima pagina del quotidiano “Il Tirreno” di Livorno, con la rubrica “Il Cardinaliere”; ma il suo proverbiale carattere ribelle lo ha fatto desistere dopo pochi mesi.
Ha scritto anche, con pezzi estemporanei, per vari quotidiani e periodici regionali e nazionali. Non ha mai avuto tessere di partito, non frequenta i “Palazzi”, si definisce uomo di sinistra (…ma non quella dei partiti) giudica il rispetto di sé stesso il suo bene fondamentale, ha uno “scilinguagnolo” che batte perfino quello di “mitraglia Mentana” in televisione, è spesso invitato in dibattiti televisivi e radiofonici, a serate conviviali e a feste popolari. Nel 2000 l’Ateneo veneziano lo ha chiamato a un congresso internazionale sulla satira, per parlare dei pisani.
Omaggio della città al Vernacoliere
Di recente Livorno, in occasione delle celebrazioni per i quattro secoli della elezione a “città”, ha festeggiato Mario Cardinali e il periodico satirico da lui fondato.
Dal primo al 25 giugno, nella Fortezza Vecchia, è stata esposta una selezione delle celebri locandine del giornale, circa duecento, accanto alle prime pagine dei principali quotidiani italiani che riportano la stessa notizia. Una libera comparazione tra i diversi modi di fare informazione: da quello più irriverente delle pagine livornesi a quello della stampa “ufficiale”, dal 1982 a oggi.
Lungo il percorso all’interno dell’antica Fortezza medicea, si sono incontrati i personaggi più noti del periodico, riprodotti in grandezza naturale; quelli che negli anni hanno caratterizzato “Il Vernacoliere”: Luana la babysitter, la famiglia Quagliotti, Don Zauker, Budiulik e tanti altri. Nella sala della Canaviglia c’è stata una continua proiezione delle migliori vignette selezionate.