Dal misticismo di Azpeitìa ai fasti da San Sebastian
Tanti peccati di gola perpetrati nella Rioja Alavesa andavano immediatamente lavati con una opportuna espiazione. Cosa di meglio, pertanto, per i nostri anfitrioni, che condurci ad Azpeitìa nella casa natale di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti? Tanto barocco nella basilica (avrà anche rappresentato, come disse D’Ors, “una costante nel mondo della cultura”, ma troppi arzigogoli, ridondanze, svolazzi forse forse alla fine “stroppiano”) tanta fede assoluta e totalizzante, tanto (forse troppo) misticismo non mi entusiasmano più di… tanto. E me ne scuso con chi ci crede.
Viva invece – almeno per l’umile gozzovigliante qui scrivente – la Belle Epoque che ci saluta con le costruzioni risalenti ai fasti che proiettarono San Sebastiàn tra le più divertenti ed eleganti città di un’Europa avviata al disastro di due Guerre mondiali.
E a San Sebastiàn (ah… Donòstia in basco) viva le (da me) sempre invidiate e sognate Sociedades Gastronomicas, grandi istituzioni riservate alle sperimentazioni gastronomiche (non per niente la città vanta quindici stelle Michelin con soli 180.000 abitanti) giustamente “For Men Only” (le signore possono accedervi – e comunque non cucinare – solo nei giorni di festa e la vigilia dei medesimi).
Hernani, super “essenza” dei Paesi Baschi
E ciliegina sulla torta di una bella “Gita culturalbacchica” nel Paìs Vasco (o se si preferisce, più formalmente, Famtrip Stampa di Enogastronomia e Cultura) una Festa della Sidra a Hernani. A proposito di Sidra, mica ci sono solo le Asturie a produrne e consumarne in quantità: anche i Paesi Baschi si difendono e Astigarraba è la capitale di questo, diciamo per semplicità, vinello di mele.
Di località più basche di Hernani non ce ne sono proprio, e fu così che tra una ikurriña e un’altra (la bandiera biancorossoverde della Iparralde, la Terra Basca composta dalle tre province spagnole e dalle quattro francesi) nonostante l’assenza del buono vino riojano testè salutato, il sottoscritto riuscì a conquistare una doverosa non meno che giusta ebbrezza. Le vie del Signore sono infinite, non c’è Sant’Ignazio che tenga.