E’ la domanda che da un po’ di tempo mi sta togliendo il sonno, mi assilla, e più abbozzo una risposta, più i dubbi affiorano numerosi, corposi, pesanti come macigni. Forse forse, noi italiani, non ci sopravvalutiamo oltre il lecito, a dismisura, ma in realtà siamo dei Gran Pirla?
Oltretutto questo mio psicodramma personale peggiora di giorno in giorno e non solo non si placa bensì si aggrava progressivamente.
La colpa, i motivi? Beh, non ve ne accorgete? Come possono non aumentare disperazione e scoramento prendendo atto delle sempre peggiori notizie sulle vicende (non solo “turistiche”, ancorché queste risultino essere le più importanti) del Belpaese, isole comprese? Si noti poi che questo “Crescendo Rossiniano” di cattive nuove sull’ “Italica Intelligenza” (ex, o c’è mai stata?) è sempre più incalzante, pressante. Basta prendere atto, sapere, vedere, aver conosciuto, sentito cos’è accaduto in questi ultimi giorni. Dopodiché il cordiale lettore vorrà concludere se siamo o no un popolo di Pirla.
La “pagliuzza” negli occhi altrui…
Eh sì, da Capo Passero alla Vetta d’Italia siam tutti lì a crederci più bravi e più furbi; in certe parti del Belpaese si proclama con sicumera “cà nisciuno è fesso” (ma proprio là si denunciano povertà e indigenza, quindi sei così furbo e intelligente da non sapere nemmeno come campare?). Se si parla degli americani li si liquida con un “bambinoni”, gli inglesi sono frigidi, mentre gli svizzeri fanno ridere perché fanno all’amore solo il sabato sera e quanto ai tedeschi fanno invece soltanto pena per via delle corna che i nostrani bagnini gli appioppano sulla Riviera Romagnola.
Beh, e gli Italiani? Vediamo un po’ cosa combiniamo (poi decideremo se siamo “Gran Pirla” o no).
I raffronti? Un vero affronto!
Tanto per cominciare, siamo quelli che in Europa pagano l’elettricità più cara, viaggiamo su Ferrovie penose, nelle città respiriamo aria mefitica che ci porterà anzitempo alla tomba. Frattanto, in attesa di essere inumati, ricorriamo a qualche farmaco ed ecco che per comprare l’Aspirina dobbiamo fare un mutuo, mentre nel resto d’Europa i farmaci costano almeno il 20% meno. Idem per il latte, non parliamo poi di quello in polvere per i neonati: dalla Sicilia vai a comprarlo in Germania e ti salta fuori pure il viaggio gratis e qualche birra. E adesso (roba di qualche giorno fa) è pure venuto fuori – pazzesco – che siamo gli unici (sempre in Europa) a essere bellamente “furteggiati” quando compriamo una ricarica del telefonino (compri per 20 euro e te ne accreditano solo 15). E tutti lì, come dei Gran Pirla (o no?) con le orecchie attaccate al cellulare, a telefonare senza fare un plissè, mentre i soliti Potenti del Vapore ti fregano (derubano? decidano i Gran Pirla, resta il fatto che se vai in Spagna piuttosto che in Norvegia o in Germania piuttosto che in Danimarca, se chiedi quanto ti resta “di ricarica” a fronte di quanto versato, ti guardano come se fossi un cretino, come chiedere quanto ti resta di pane se costa tre euro al chilo e tu hai dato tre euro…).