Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Himalaya, i volti della gente

Il vento scende da vette inviolate,
s’infila nelle valli,
solleva polvere e sabbia,
modella gli angoli più remoti e sagoma pendii.
Il sole e il ghiaccio suggellano questo continuo scolpire naturale.
Il tempo e l’altitudine,
testimoni silenziosi.
La gente, in simbiosi con la natura,
di cui sopporta la tragica bellezza,
riflette nei volti lo stesso destino
e condivide i ritmi di una quotidianità senza tempo.
Eppure, nonostante una realtà di difficoltà e rinunce,
la serenità, che traspare dai loro sguardi e dai loro gesti,
semplici e spontanei, diventa contagiosa.
Alcune immagini,
unico ricordo di un’esperienza tra le genti himalayane,
provano a trasmettere la solarità e la purezza
di questa cultura remota e incessante.

I pensieri prendono forma nella mia mente mentre i miei occhi sono immersi nella vita quotidiana dello Zanskar. Il mondo himalayano, uno sterminato universo che si estende lungo migliaia di chilometri, ospita le più alte vette del mondo ed è abitato da decine di etnie differenti. Paesaggi, spiritualità e sguardi in questo paese hanno un unico fil rouge che li unisce: la profondità.
Il mio obbiettivo ne è rimasto abbagliato. Da qui è nata l’idea di raccogliere tutti gli scatti nel libro fotografico “Himalaya. Luoghi, culture e spiritualità” realizzato a 4 mani, con l’aiuto della penna di Piero Verni, per un reportage pieno di sentimento. I volti della gente che abita queste montagne condivide con chi li incontra una sensazione impalpabile: “improvvisamente ci si sente a casa, nel mezzo di un deserto di rocce e nuvole, dentro una capanna, senza avere una lingua in comune” (Piero Verni).