Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il linguaggio segreto del gioco

Dove il lago Maggiore si restringe nel Ticino, ecco sulla sponda lombarda Angera, dominata dalla Rocca, valido esempio di edificio fortificato medievale. Qui è il regno dei bambini, con bambole e giocattoli

Bambole da tutto il mondo

Bambola meccanica camminante, Francia 1880 (Foto:R. Vada)
Bambola meccanica camminante, Francia 1880 (Foto:R. Vada)

Oltre mille bambole: italiane, francesi, tedesche, inglesi, svizzere, orientali, africane, statunitensi, sudamericane, raccolte dalla principessa Bona Borromeo Arese ed esposte secondo un percorso cronologico, che dall’artigianato si sviluppa fino all’affermazione della grande industria del giocattolo, legato ai materiali utilizzati nelle varie epoche: dal legno alla cartapesta, dalla cera alla porcellana, dal feltro alla celluloide. L’attenzione non è rivolta solo all’aspetto emotivo e romantico che le bambole, protagoniste di aneddoti e ricordi, possono suscitare nell’osservatore, ma anche alla storia e alle tecnologie utilizzate. Prodotte da fabbriche prestigiose come Jumeau, Gaultier, Schmitt, Denamur; bambole manichino che raffigurano donne idealizzate secondo i modelli di bellezza in voga nelle rispettive epoche; bambole bebè che rappresentano bambini piccoli, fisionomie che risentono delle mode ma anche del ruolo didattico attribuito alle bambole dal mondo adulto, molte dotate dei loro preziosi corredi e di mobilio in miniatura di grande pregio.
Arricchisce l’esposizione la collezione di automi di fabbricazione francese e tedesca datati tra il 1870 e il 1920, che un allestimento con suoni di carillon, luci e installazioni video, consente di osservare in movimento. Ecco, in un mondo sempre più virtuale, il giocattolo compagno di giochi in tutta la sua palpabile fisicità.

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