Huelva: quanto sole! A chi ne diamo?
Deciso che di luce ce n’era a volontà (tanta da non essere necessario un contatore) e che questa luce poteva essere convenientemente accesa per illuminare una campagna promozionale, di immagine, per sviluppare un turismo ancora (fortunatamente) non selvaggio (anzi, di centoventi chilometri di spiagge immacolate ben ottanta sono soggette a vincoli che le preservano dal cemento) Huelva (più precisamente, il suo Patronato provinciale del Turismo) si mise alla ricerca di chi aiutare perché obbligato al buio per una parte dell’anno.
Ecco allora nascere tra Huelva e Viganella un “hermanamiento” (gemellaggio) bislacco (di solito fraternizzano località con le stesse caratteristiche, un porto di mare con un porto di mare, un territorio lattifero con un altra territorio lattifero) non meno che tenero (quando mai – di questi tempi in cui si parla solo di budget, business e danée – si aiuta un amico “senza fini di lucro”?).
…Specchio delle mie brame ….
Ma come si è materializzata questa invero bella e curiosa vicenda? Elementare, Watson: quelli di Huelva sono andati a Viganella (17 dicembre scorso) hanno montato uno Specchio Gigante sulla già accennata barbina montagna, dopodiché è stato un giochetto far girare lo specchione secondo il ruotar del sole e come in una sorta di gran gibigiana riverberare sul paese i benefici raggi. Ma non poteva finire tutto lì, con un match, incontro “di andata” giocato in Italia senza quello “di ritorno”.
E fu così che a fine marzo (pronubo il Carlìn Hernandez, infaticabile Lìder Maximo del Turismo Spagnolo nel Milanesado e dintorni) una delegazione di Viganella (il ‘sindic’ sempre alègher, in testa, più il suo factotum Daniele perfetto sosia di Iacchetti, più la frizzante bambina Vanessa vincitrice del concorso per il disegno commemorativo, più la stampa proveniente dalla accennata, strana ‘triplice triprovincia’) si è ritrovata nella terra onubense.
Per ringraziare, da Viganella a Huelva
Una bella gita, per ringraziare per la luce (alla quale, contrariamente a quanto sempre accade, non ha fatto seguito la solita bolletta), per amicizia e per godere quei raggi benefici che in Andalusia arrivano direttamente senza bisogno di specchi e gibigiane in quel dell’Ossola.
Bello bellissimo, anzi magnifico. Telegraficamente: Caravelle Colombiane e Jamòn de Pata Negra (beninteso, “de bellota”), Rocìo (il più fantastico pellegrinaggio del mondo, garantito! e pochi sanno che è copyright di Huelva) e Coquinas (telline, belle sode queste onubensi, da noi sempre più rare), Paesaggi Minerari dal grande interesse e Visioni Marine elargenti spiagge sabbiose a perdita d’occhio, Marismas del celebre Parco di Doñana e verdi bricchi (con funghi) della Sierra de Aracena. Che più?
Viva Huelva e la sua Luz!