Sabato 18 Maggio 2024 - Anno XXII

Statue da toccare

L’istituto dei ciechi di Milano espone venti opere del Louvre di Parigi, riproduzioni in gesso di sculture antiche. Dalla Venere di Milo a Seneca a Carlo Magno

Venere di Milo
Venere di Milo

Sculture finalmente che si possono toccare, anzi, che si devono toccare. A Milano, presso l’Istituto dei ciechi di via Vivaio, sono esposte dal 9 ottobre venti opere provenienti dal Louvre di Parigi, riproduzioni in gesso di sculture della collezione. La Venere di Milo, il ritratto di Seneca, il busto di Laooconte e altre opere di età classica e medievale vengono presentate ai visitatori non vedenti e vedenti: a questi ultimi viene offerta una mascherina, di modo che le sculture vengano esplorate solo attraverso le mani. Una guida accompagna i gruppi di visitatori, di quattro o sei persone, e aiuta a superare le timidezze iniziali per mettere davvero le mani sulle sculture.
Si ricorda spesso, ai bambini e a chi non è esperto di mostre, che le opere d’arte non devono essere toccate, soprattutto se si tratta di reperti antichi, soggetti all’usura del tempo e preziosi. In tutti i musei per motivi di sicurezza e per preservare la collezione non ci si avvicina ai dipinti – e una soglia di confine viene ben delimitata e sorvegliata dai custodi – e non si toccano le sculture, che pure sono arte plastica. Il Louvre ha ovviato al problema – che rende inaccessibili gli originali delle opere d’arte ai non vedenti – creando delle copie che invece si possono esplorare con il senso del tatto. 

Ninfa della conchiglia
Ninfa della conchiglia

Si provi allora il visitatore normodotato a ricostruire la forma di una scultura senza vederla, solo tastandola per individuarne le dimensioni, la testa, le mani o i capelli. Quasi una nuova scoperta che in via Vivaio è possibile, ad esempio, per la celeberrima Venere di Milo, presente in una copia ridotta e in una riproduzione parziale del solo busto, in dimensioni reali. Fra le altre opere in mostra, ci sono due ritratti di Seneca, un busto di Laooconte, lo Spinario, un giovinetto intento a togliersi una spina, calco cinquecentesco di un’opera antica. Ancora, un capitello corinzio e, sconfinando dall’arte classica, una piccola statua equestre di Carlo Magno proveniente dalla cattedrale di Metz.
La mostra “L’arte del tatto”, la cui durata è prevista sino a settembre 2008, si affianca a Dialogo nel buio, il percorso espositivo in totale assenza di luce che da tempo richiama numerosi visitatori in via Vivaio. L’idea di combinare, in un’unica proposta al pubblico, un’esperienza sensoriale nuova con la voglia di far conoscere il mondo dei non vedenti ha avuto grande successo: nell’ultimo anno alla mostra si sono aggiunti gli aperitivi al buio di Cafè noir, da martedì a sabato dalle 19, e un rinnovato calendario di “cene al buio”, previste fino a giugno 2008. Da settembre è stata avviata poi una collaborazione con Slow Food: si tengono presso l’istituto i laboratori del gusto curati da Daniela Rubino. Le prossime degustazioni saranno il 25 ottobre, “Salame a chi?”, il 22 novembre, “Oche e altre storie”; il 20 dicembre, “Natale, non solo panettone”.

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“L’arte del tatto. Scoprire l’intelligenza delle mani”, dal 9 ottobre
Istituto dei ciechi, via Vivaio 7, Milano
Informazioni e prenotazioni: tel 02 772261, 02 76394478
www.dialogonelbuio.org

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