Australia
– Terra non sconosciuta a molte vallette perché Bobo Vieri vi ha trascorso la fanciullezza. I suoi abitanti potranno anche essere stati galeotti, però, poi, di tempo per migliorarsi ne hanno avuto. Gente sportivissima (ma mai chiamare Canguri i suoi atleti, Rino Tommasi si incazza). Turismo: va assolutamente visitata ma stando attenti alle stagioni. Ci sono ad esempio dei pirla che vanno alla Grande Barriera Corallina nel nostro inverno quando in Australia è estate e nel nord del Queensland se la devono sfangare tra caldo umido e grandi piogge. Donne: belle (praticando molto sport) ma chi va per trovarle tutte come Nicole Kidman, torna deluso.
Austria – E vai con gli stereotipi: la Sissi, il bel Danubio Blu, Mozart, la torta Sacher, il Concerto di Capodanno. Nomi importanti, visto che ci aiutano a dimenticare che da quelle parti (ancorché per pochi chilometri) è nato un certo Hitler.
Profumo di Mitteleuropa (e vai con altri nomi: Joseph Roth, lo stile Biedermeier, Freud, Kafka). Turisticamente parlando, poi, ecco un “viaggio intelligente” (oltretutto il cosiddetto revisionismo sta scoprendo che gli un tempo odiati Cecco Beppe e Radetzky non erano poi così malvagi, eppertanto chi va in Austria non tradisce Casa Savoia e i suoi epigoni).
Azerbajian – Sponda sud-occidentale del Mar Caspio, su la Georgia e la Russia, a sinistra l’Armenia, sotto l’Iran; meno di un terzo dell’Italia, si capisce qualcosa di più con la parola Baku. Città trasudante petrolio (agli inizi del ‘900 metà della produzione mondiale) nonché intrigante (almeno per chi legge “L’orientalista”, di Tom Reiis, Garzanti, affascinante biografia di un ebreo-musulmano ‘sic’!- consigliata da chi scrive). Andarci? Mah (forse non è il caso: della vita descritta nel sullodato libro non è rimasto un bel niente, Stalin ha cancellato tutto).