Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Gnam, gastronomia nell’arte moderna

Parma ospita fino al 6 gennaio una ricca rassegna di mostre, performance, incontri con artisti e scrittori per indagare il tema del cibo attraverso l’arte

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Da “Foodscapes – Art&Gastronomy”, Vanessa Beecroft, “VB52 04 NT”, 2003-2004

Pochi gesti sono così semplici eppure così complessi come l’atto del mangiare. Artisti di tutti i tempi sono stati da sempre affascinati dalle complesse declinazione del “cibarsi”. Con Gnam, acronimo di Gastronomia Nell’arte Moderna, Parma ospita fino al 6 gennaio una rassegna che attraverso la lente d’ingrandimento delle diverse discipline artistiche vuole riflettere sulle implicazioni culturali, civili, politiche, che ruotano intorno al tema del cibo.
Nucleo della rassegna la mostra d’arte contemporanea Foodscapes – Art&Gastronomy. L’esposizione presenta un vasto orizzonte di opere d’arte multimediali che riflettono il complesso tema del cibo e dell’atto di mangiare in chiave storica, antropologica, sociologica e culturale. Dalla sacralità del cibo alle formalità cerimoniali, fino all’aspetto barbaro, animale, anche bestiale, che l’atto di mangiare ha in sé, e che talvolta si spinge quasi fino alla patologia. Espongono una quarantina di nomi internazionali di riconosciuto valore: da Marina Abramovic a John Armleder, da Chun Sung-Myung a Valerio De Berardinis, e poi Silvano De Pietri, Omar Galliani, Bernhard Martin e tanti altri.

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Da “Hungry Planet”, Buthan Family Portrait

Interessante anche la mostra fotografica Hungry Planet di Peter Menzel e Faith D’Aluisio che ci accompagnano in un viaggio planetario nei cinque continenti, in 24 paesi, per illustrare le abitudini alimentari delle diverse etnie e delle diverse culture. Il reportage fotografico ritrae decine di famiglie assieme a tutto il cibo da loro consumato nel corso di un’intera settimana. Una serie di immagini capaci di sottolineare il contrasto e il divario fra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo. Alla scoperta dei riti e dei rituali delle società moderne e tradizionali.

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Da “Last Supper”, Moore 05-16-97

Di forte impatto emotivo la mostra fotografica Last Supper di Celia A. Shapiro che offre un punto di vista nuovo sulla pena capitale. Last Supper presenta, in anteprima europea, una serie di fotografie che ritraggono l’ultimo pasto richiesto dai condannati a morte nelle prigioni degli Stati Uniti. Nata da una profonda riflessione sulla violenza e su come lo Stato disponga del potere di grazie e giustizia, nelle immagini della Shapiro il cibo assume un significato simbolico: il pasto è vita data al corpo, l’esecuzione è vita sottratta al corpo.
Parallelamente alle mostre si aggiungono una serie di eventi come performance teatrali e incontri con artisti e scrittori. Tutte le informazioni al sito www.gnamfestival.it.

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Foodscapes Art&Gastronomy
Ex Cinema Trento
fino al 6 gennaio

Last Supper di Celia A. Shapiro
Oratorio S. Ilario
fino al 6 gennaio

Hunngry Placet di Peter Menzel & Faith D’Aluisio
Palazzo Eucherio Sancitale
fino al 20 dicembre

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