Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Galway, capitale del “gaelico”

In quest’ultimo lembo d’Europa, un tempo tappa obbligata per rifornire di carburante gli aerei che andavano in America, sopravvive (anzi, trova nuovo vigore in giovani e anziani) l’anima dell’isola verde: lingua, tradizioni, cultura

Isole Aran, culla del Gaelico

Inis Oirr
Inis Oirr

L’antica lingua d’Irlanda stava quasi scomparendo e sopravviveva solo in ridotte zone del Paese grazie agli anziani. Molti giovani, infatti, la consideravano una lingua morta. E i dubbi sulla salute del gaelico persistono tuttora. Negli anni Venti, la dominazione inglese ne aveva proibito l’uso. Ma nelle vaste campagne e specialmente nella parte occidentale, gli irlandesi hanno continuato a parlarlo.
Negli anni Cinquanta, questa lingua mai del tutto spenta, come una brace morente ma pronta a fiammeggiare di nuovo, ha ripreso vigore anche per essere stata riscoperta dagli intellettuali.
Oggi l’insegnamento del gaelico è obbligatorio nelle scuole. E per questo i giovani, specie nelle città maggiori, lo vivono come un’imposizione. Al contrario, per molti, è visto come un ritorno alle origini. I bambini amano il gaelico perché è per loro una lingua segreta, rispetto a coloro che parlano solo l’inglese.
Inoltre, oggi, molti genitori iscrivono i figli nelle scuole gaeliche perché queste spesso sono migliori rispetto a quelle statali. E probabilmente un po’ è di moda.
Secondo i sondaggi, quasi la metà della popolazione irlandese parla l’antica lingua. Le ricerche linguistiche, più scientifiche e metodiche, invece, fotografano una realtà ben diversa: coloro che parlano gaelico, nelle migliori stime, ammontano a circa settantamila persone.

Rosmuc, l’Irlanda della campagna

La vecchia nave a Inis Oirr
La vecchia nave a Inis Oirr

Il Connemara è la regione che si estende a nord-ovest di Galway.
Lunghi fiordi spezzano la costa e portano l’acqua salata all’interno, dove tra le leggere colline erbose e con pochi alberi, vi sono le torbiere che ancora forniscono il combustibile alle case della zona. Oltre le colline, vallate solitarie e piccoli laghi si aprono tra montagne che, quando la luce del sole le colpisce, da grigie diventano quasi viola. A pochi passi dal mare, sul quale si riflette il cielo azzurro che attende le prossime nuvole, qui è Rosmuc. Un paesino che, a ben vedere, esiste solo sulla carta. In realtà non vi è un centro, ma si tratta di alcune case sparse nella campagna.
Poco lontano da qui, adagiato sulla riva di un calmo laghetto, vi è il cottage di Patrick Pearse, in tipico stile irlandese con il tetto di paglia, dove questo patriota e letterato irlandese era solito ritirarsi per insegnare ai giovani del luogo.

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Per vivere qui, esame d’antico irlandese

Therese mentre parla con i suoi ospiti
Therese mentre parla con i suoi ospiti

Dalla grande finestra della casa di Therese, che gestisce qui un bed and breakfast, lo sguardo può scivolare sulla superficie di un calmo braccio di mare. La donna è seduta su un divano color panna, che si intona perfettamente con le tinte pastello – rosa, verde chiaro – che dominano nel suo salotto, dove nulla è fuori posto. Sul tavolino di legno chiaro, una teiera e alcune tazze dalle quali si alza un filo di vapore.
Ci sta raccontando come l’inglese, imparato a scuola, lei lo abbia sempre sentito come una lingua straniera. Si alza un momento per salutare un dublinese che è passato a trovarla.  L’uomo, ci racconta, presto si trasferirà a Rosmuc.
Ha dovuto sostenere un esame di gaelico per questa scelta. Siamo in una “ghaeltacht”, è quindi necessario provare di sapere la lingua, prima di poter comprare casa da queste parti. In particolare, ci spiega Therese con un moto di orgoglio, si tratta della zona dove il gaelico è maggiormente parlato in tutta l’Irlanda. La lingua è identità culturale e rappresenta le sue radici. “Non abbiamo molto sole, non abbiamo la bella stagione – dice – ma come irlandesi abbiamo da offrire la danza, la musica e la lingua”.

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