Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Sommergibili famosi: dall’Enrico Toti al Leonardo da Vinci

Nei ricordi di un lettore, le prestazioni del sottomarino e dell’equipaggio italiano durante un’esercitazione avvenuta negli anni Sessanta

Sottomarino
Sottomarino

Il Signor Bruno Iurlaro, ex sottocapo elettricista del Sommergibile Leonardo da Vinci, Corso 59 Scuole C.R.M.M. Leonardo Bezzi di Taranto, ci ha inviato una mail per informarci su un episodio di cronaca (quasi storia)  che non mancherà di suscitare interesse nei nostri lettori e che ben volentieri pubblichiamo.
“Di recente ho visitato presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano il sommergibile Enrico Toti, grande attrazione turistica (e non solo) per grandi e piccoli. Chiedo ospitalità a Mondointasca per darvi una notizia che avvicina l’avventura da me vissuta a quelle che hanno avuto per protagonista l’Enrico Toti.
Forse non tutti sanno che la stessa impresa del celebre sommergibile, quella cioè di eludere la caccia nemica ed emergere accanto alla portaerei americana, era toccata, negli anni Sessanta, al sommergibile “Leonardo da Vinci – 510 Ex Dace USA”, con  l’allora Comandante in seconda, Capitano di Corvetta Filippo Ruggero e il sottoscritto, Allievo Sottufficiale, Sottocapo Elettricista, in quel momento di servizio alla propulsione elettrica (motori di sinistra).
A differenza del Toti, la sorte del Leonardo (my submarine 510…) è stata migliore.
Al sottomarino sul quale ero imbarcato è arrisa la vittoria, nel corso di un’esercitazione Nato, denominata per l’esattezza “Medaflex”. Il Da Vinci ha prevalso in un duello sostenuto contro un sommergibile nucleare USA, riuscendo a sfuggire alla caccia e centrando poi il bersaglio grazie all’impiego di siluri da 530 mm. in dotazione. Ovviamente i siluri erano con testata da esercitazione”.
Anche se sono trascorsi molti anni, è più che giustificato l’orgoglio di far sapere che la sfortunata Italia del periodo bellico aveva i suoi anonimi “eroi”, che sopperivano con la dedizione e l’audacia alle croniche carenze di equipaggiamento e di mezzi.
Quella del Signor Iurlaro (anni Sessanta) è stata una “guerra” per finta; meglio forse definirla quasi un gioco, nel quale nessuno si sarebbe fatto male. Ciò non di meno, una “vittoria” contro gli Yankees nucleari, trova nel nostro magazine il meritato risalto!

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