Tra le vette Lepontine
Le montagne che si riflettono nelle numerose e belle conche delle quali la Formazza va giustamente fiera, si distinguono per un’atipica luminosità ed ampiezza e per un’inconsueta dolcezza delle chine e degli altipiani.
Prestandosi ad un nutrito numero di itinerari a piedi, questi monti possono diventare meta ambita sia per chi desidera camminare su sentieri segnalati e di facile accesso, sia per chiunque intenda cimentarsi su percorsi misti e più impegnativi.
La cima più elevata della zona è il Blinnenhorn, di 3374 metri, che dopo il Monte Leone è la vetta più alta delle Alpi Lepontine occidentali; un eccezionale belvedere su tutta la regione e le alte cime dell’Oberland bernese.
Su questo territorio alpino (bacino dei Sabbioni) si trovano il maggior numero di rifugi e bivacchi. Tanto e vero che la Val Formazza vanta oggi la più alta concentrazione di rifugi dell’Ossola: eretti quasi tutti agli inizi del secolo, sorsero ad uso delle società idroelettriche che operavano nella zona e inizialmente vennero utilizzati come ricovero d’alta quota per gli operai. In un secondo tempo si trasformarono in veri rifugi per gli escursionisti, con la gestione delle varie sezioni del Club Alpino Italiano che ancora oggi ne amministrano la conduzione.
Monti ricchi di flora, fauna e splendidi panorami
Per quanto riguarda gli aspetti più naturalistici la valle, per specifiche condizioni climatiche e morfologiche, è favorevole allo sviluppo di tutte le specie vegetali alpine. Si va dalle betulle, faggi, castagni, querce e aceri nelle zone basse, ai pini silvestri, abeti, larici dai 1500 metri in su (il larice tocca addirittura i 2100 metri di quota).
Il fiore alpino per eccellenza, la stella alpina, si può ammirare in abbondanza un po’ ovunque al di sopra dei 2000 metri. La fauna invece, pur essendo molto ricca e varia, ha dovuto adeguarsi, in vari modi, all’asperità dell’habitat montano.
In primo luogo il clima rigido, dovuto alla presenza di una massa glaciale non indifferente, poi le precipitazioni, l’esigua quantità di pascolo arboreo, l’esposizione ai venti: questo insieme di elementi richiede, per sopravvivere, un particolare adattamento delle specie animali. Vi sono lepri, marmotte, ermellini e, più in basso, volpi, donnole, faine e scoiattoli. Il camoscio, numerosissimo un tempo, è quasi scomparso a causa dell’assidua caccia perpetrata nei secoli scorsi. Stambecchi e cervi sono presenti, ma soltanto in alcune zone, mentre il capriolo è molto diffuso sull’intero territorio.
Gli itinerari escursionistici
Vengono qui proposti alcuni degli itinerari più belli che si possono compiere in alta Val Formazza, diversi e vari per difficoltà e caratteristiche. Per ognuno di essi viene stimato il tempo di percorrenza complessivo (andata, e ritorno) che si effettua lungo lo stesso tracciato.