Martedì 30 Aprile 2024 - Anno XXII

Val Formazza, un Piemonte quasi Svizzero

Posizione geografica, cultura e ambiente, ricalcano quelli della Svizzera nella quale questa fetta di Piemonte si incunea. I pascoli e i borghi assomigliano a quelli del Goms (l’alta valle del Rodano) piuttosto che ai luoghi della contigua Valle Antigorio

Punta d'Arbola (foto:www.valformazza.it)
Punta d’Arbola (foto:www.valformazza.it)

Geograficamente, Antigorio e Formazza sono un’unica valle; ciononostante storicamente, etnicamente e culturalmente sono due valli diverse. L’Antigorio è in prevalenza romanza e latina, la Formazza decisamente walser e tedesca. Il fiume Toce che la percorre longitudinalmente costituisce da sempre l’anima dell’Ossola intera. Nasce nell’alta Val Formazza, nel pianoro dove ancora esistono le casere sparse di Riale (Cherbàch) dalla confluenza dei torrenti glaciali Hosand, Roni e Gries. La valle solcata da questa importante via d’acqua è caratterizzata da alcune importanti gradinate rocciose e la Formazza occupa le due superiori.

Dai laghi, grandi bacini idroeletttrici

Lago Morasco
Lago Morasco

Soltanto nel 1920 la Formazza venne collegata all’Italia da una strada.
Risulta evidente che fino a quella data per i formazzini era molto più comodo e congeniale stringere relazioni commerciali con il Vallese piuttosto che con  Domodossola. Tale rilevante commercio avveniva grazie al Passo del Gries (2462 metri) che consentiva un agevole transito non solo agli uomini ma anche alle bestie.
Il 1920 segna anche l’inizio della costruzione dei grandi bacini idroelettrici che obbligano la fino ad allora selvaggia alta Val Formazza alla realizzazione di una rete stradale d’alta montagna. La carrozzabile costruita attraversa la piana di Riale (1728 metri) raggiunge il lago artificiale di Morasco (1815 metri) e quindi il Passo di San Giacomo (2313 metri) altro importante valico comunicante con la Val Bedretto in Svizzera.

Ghiacciai in ritirata

Lago dei Sabbioni
Lago dei Sabbioni

La Val Formazza (Pomat in tedesco) dispone di ben settantun laghi, per la maggior parte situati tra i 1800 e i 2500 metri di quota. La metà circa dei bacini sono artificiali: alcuni di questi creati ex novo, altri sfruttando specchi d’acqua preesistenti.
L’alta Val Formazza conta otto bacini artificiali, fra i quali il più vasto è un invaso capace di oltre quattrocento milioni di metri cubi d’acqua: si tratta del lago dei Sabbioni a 2466 metri di altitudine. Nelle sue acque glaciali si specchia la Punta d’Arbola, che con i suoi 3235 metri è la “regina” della Formazza. Il suo superbo ghiacciaio, purtroppo in continua regressione, alimenta inesauribilmente le acque del lago.
Poiché le acque compiono un’opera di costante demolizione della calotta, il conseguente scioglimento, favorito dal crearsi di un vero e proprio microclima circostante (estati temperate e inverni più miti) comporta l’arretramento della massa glaciale di circa cinquanta metri l’anno. A ciò si aggiungono le precipitazioni, che prima della costruzione dei bacini erano esclusivamente nevose, mentre adesso sono anche a carattere piovoso. Alcune vecchie stampe d’epoca testimoniano come era lo spettacolare ghiacciaio dei Sabbioni, prima che venissero effettuate le grandi costruzioni.

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