Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Val Formazza, un Piemonte quasi Svizzero

Posizione geografica, cultura e ambiente, ricalcano quelli della Svizzera nella quale questa fetta di Piemonte si incunea. I pascoli e i borghi assomigliano a quelli del Goms (l’alta valle del Rodano) piuttosto che ai luoghi della contigua Valle Antigorio

1° Itinerario – Al Passo del Gries (2462 metri)

Sul Passo del Gries
Sul Passo del Gries

La località di partenza di questo tragitto è la zona nord del lago di Morasco, nei pressi della funivia privata dell’Enel, a 1815 metri di altitudine. Si tratta di una camminata facile, tutta su sentiero, con un dislivello di 660 metri. Ci vogliono circa tre ore e mezzo tra andata e ritorno.
Dalla piccola funivia dell’Enel si scende nella piana sottostante e si attraversa con semplice guado il rio del Gries. Risalendo il pendio, in direzione del torrente, si guadagna velocemente quota sino a sbucare negli alpeggi di Bettelmatt a 2112 metri (da cui prende il nome un ottimo formaggio fontina). In quest’alpeggio è possibile giungervi anche grazie ad una gippabile che si sviluppa sul lato opposto del ruscello.
Superati i pascoli percorrendo il bel sentiero che prosegue verso nord, in fondo al pianoro si sale ripidamente scavalcando ruscelli e tratti di antica mulattiera, fino a quando i prati lasciano il posto alla morena. Una piccola cappella, eretta in ricordo di una tragedia in montagna e alcuni pietroni che segnano il confine, indicano il passo. Poco oltre si può ammirare la calotta ghiacciata del Gries che, scendendo dalla vetta del Blinnenhorn, si getta nelle acque dell’omonimo lago, il più alto dei bacini artificiali elvetici.

2° Itinerario – Sulla vetta del monte Blinnenhorn (3374 metri)

Il rifugio Claudio e Bruno
Il rifugio Claudio e Bruno

La salita al Blinnenhorn è tra le più gettonate della zona. Si tratta di una facile camminata d’alta quota, altamente gratificante per il grandioso panorama che si gode dalla cima. Si svolge prevalentemente su sentiero, tranne l’ultima parte in cui, seguendo la via più logica, si perviene alla vetta  su nevaio. Il dislivello da compiere è di circa 900 metri, per cui occorrono, tra andata e ritorno, circa quattro ore e mezzo di marcia.
Il sito di partenza è la diga del lago dei Sabbioni, a 2466 metri, raggiungibile dal lago di Morasco (funivia Enel) a 1815 metri, in due ore di cammino.
Si consiglia il pernottamento al Rifugio alpino Cesare Mores, nelle vicinanze dei Sabbioni; per cui è d’obbligo preventivare almeno due giorni di permanenza nella zona.
Dalla diga dei Sabbioni, si segue il marcato sentiero che in meno di un’ora conduce al rifugio Claudio e Bruno (2710 metri). Dietro alla costruzione esiste un bivio con un cartello indicante il percorso da seguire per raggiungere un altro rifugio: il rifugio “3 A”. Per il Blinnenhorn, invece, si sale diritto su traccia di sentiero pietroso sino ad incontrare la vasta antica morena. Proseguendo sempre su tracce evidenti (alcuni ometti in pietra indicano la direzione del cammino) si perviene ad una sella dalla quale si sbuca agevolmente nell’anfiteatro ghiacciato e spesso innevato ove è ben visibile la vetta. Camminando sulla sinistra del ghiacciaio, dove oramai, ritirandosi, ha lasciato terra e sfasciumi, si raggiungono gli ultimi lastroni rocciosi della cima. Il panorama che si ammira dal Blinnenhorn, chiamato anche “Corno Cieco”, è tra i più splendidi delle Alpi Lepontine.

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3° Itinerario – Sulla vetta della Punta d’Arbola (3235 metri)

Fiume di ghiaccio
Fiume di ghiaccio

L’escursione all’Arbola è una “classica”, rinomata in tutto l’alto Piemonte.
Si tratta di una salita abbastanza impegnativa su terreno misto (roccia e ghiacciaio) ma di grande soddisfazione. A fine estate occorre molta attenzione nell’attraversare il ghiacciaio, spesso scoperto ed insidioso. Il dislivello da compiere è di circa 1000 metri. Considerata globalmente, la salita è piuttosto faticosa; di conseguenza, bisogna preventivare almeno cinque-sei ore tra andata e ritorno.
Il punto di partenza è il rifugio Margaroli (2194 metri) nei pressi del lago Vannino, che si raggiunge a piedi dal paese di Valdo in circa due ore e mezzo, oppure tramite seggiovia (primo tratto sino a 1850 metri, poi a piedi per circa un ora).
Dal rifugio si sale su sentiero ben marcato al lago Sruer (2351 metri). Costeggiato il piccolo lago sulla destra, si comincia a salire su pietraie per tracce di sentiero ed ometti, fino ad incontrare ciò che è rimasto della spettacolare calotta ghiacciata dell’Arbola, che soltanto sino a quindici anni fa, debordava verso il Vannino.
A questo punto una forte pendenza conduce in breve tempo al Passo del Vannino (2754 metri). Dal Passo si apre una grande vista sull’esteso ghiacciaio del Sabbione e l’omonimo lago. Evitando sulla sinistra un settore crepacciato, si sale in direzione della vetta tenendosi sulla sinistra (sud-ovest) della distesa glaciale. Innalzandosi sul ripido versante nord si esce sul pendio sommitale, poco lontano dal quale è la cima.
Grandioso il panorama sull’Alpe Devero.

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