Casalinghe, a volte qualche dirigente, diverse coppie sui trent’anni. Ma anche gruppetti di persone che praticano yoga e meditazione. Il silenzio dell’Abbazia di Maguzzano accoglie chiunque cerchi un po’ di pace, purché, ci tiene a precisare Fratel Raffaele Corrà, “si rispetti il clima religioso e sia autentica la finalità della ricerca spirituale”.
A pochi chilometri da Brescia e a un passo dal Lago di Garda, l’abbazia della fine del IX secolo è aperta tutto l’anno per ritiri, esercizi spirituali, incontri ecumenici. Non si è obbligati a seguire messe e vespri, però chi viene qui, precisa Fratel Raffaele, “lo fa perché vuole riflettere sulla propria vita o la propria missione in momenti di difficoltà o di ripensamento, ma anche – aggiunge – per cercare un po’ di riposo”.
Per prenotare un fine settimana o qualche giorno in più tra i cipressi e gli ulivi di Maguzzano, basta connettersi a internet e inviare una mail o fare una telefonata. Un’offerta libera, in base alle possibilità e alla sensibilità di ciascuno, e si soggiorna in singola o in doppia: le camere sono cinquanta, la biancheria è fornita dai religiosi e chi arriva da solo può condividere il pranzo e la cena nella mensa con i Fratelli.
Turismo religioso
Oggi va di moda chiamarle “vacanze dello spirito” o “turismo della fede”, ma in fondo, i pellegrini e i viandanti moderni non fanno nulla di nuovo. L’accoglienza e l’ospitalità di chiostri ed eremi da secoli sono una consuetudine della regola benedettina e della carità francescana. Di certo, ora circolano più informazioni, in libreria si trovano guide aggiornate e un bel numero di abbazie e conventi hanno finito per aprire sul web siti corredati di foto, calendari di incontri e cenni sulla loro fondazione.
Il “turismo religioso” ha poi assunto negli ultimi anni una fisionomia economica consistente: il popolo dei credenti, italiani e non, ogni anno genera nel Bel Paese un giro d’affari pari a cinque miliardi di dollari. I dati diffusi in occasione di Aurea, la Borsa del turismo religioso, hanno stimato per il 2007 un aumento del 20% di pellegrini in arrivo nel nostro Paese. Questi numeri fotografano una realtà complessa che comprende i viaggiatori in visita nei santuari e nei luoghi di culto della cristianità, così come quelli che decidono di ritirarsi per qualche giorno nel silenzio di un convento.
Luoghi dello spirito
Quello dei “luoghi dello spirito” è un universo altrettanto variegato: in Italia, dal Trentino alla Sardegna, sono circa 200 i monasteri, le abbazie e i conventi disposti a ricevere chi vuole ricaricare lo spirito. Spesso immersi nel verde o in cima ai monti, si tratta in larga misura di complessi antichi come Montecassino, Chiaravalle o San Martino delle Scale a Monreale.
Provvisti di camere singole o doppie, con bagno privato o comune, conventi e abbazie il più delle volte offrono un trattamento di pensione completa. Generalmente l’ammontare del contributo è lasciato alla sensibilità dell’ospite o si concorda in base alle possibilità economiche di singoli e gruppi.
Per prenotare occorre chiamare o inviare una mail con un certo anticipo; in determinati casi anche qualche mese prima, in altri non c’è fretta: si può fermare la stanza la settimana che precede l’arrivo.
Alcuni monasteri, come quello di Santa Croce del Corvo vicino a La Spezia, si sono organizzati garantendo una vera e propria attività ricettiva: durante l’estate, la Casa accoglie singole persone, gruppi e famiglie per le vacanze al mare.
Da giugno a settembre il prezzo a persona è di circa 66/67 euro, la pensione è completa, le stanze con il bagno sono 80 e oltre alle due cappelle interne e alla biblioteca, si può fare una passeggiata in un parco di 8 ettari che scende fino al mare seguendo la Via Crucis lungo la strada principale.