La cultura è in svendita in molti paesi. Indagini e studi denunciano un calo di alfabetizzazione nelle cosiddette civiltà occidentali industrializzate (sta accadendo anche nel nostro Bel Paese). Nel mondo, però, c’è anche chi va controtendenza e legge ancora “i libri”, naturalmente.
Lo sapevate che esistono addirittura le “Città del Libro”? E non sono poche, se ne contano infatti una trentina. Una buona notizia ulteriormente accentuata dalla precisazione (basta con le megalopoli! fortunatamente sempre più in calo di abitanti) che non si tratta di grandi città, bensì di centri abitati a misura d’uomo, quando non minuscoli agglomerati urbani o villaggi.
Le “città” (e i “paesi”) del Libro
Ne cito alcuni: Mulhbeck, Germania – Kanda, Giappone – Aix en Provence, Francia – Montereggio, Italia – Bundonoon, Australia – Mellosa, Svezia – Stillwater, Usa – Redu, Belgio – Saint Pierre des Clages, Svizzera – Vlanden, Lussemburgo.
Posti (collegati attraverso una International Organization of Book Towns) scelti o già dedicati alla cultura del libro, estesa a tutte le componenti, quali le origini, la storia (già vecchia di seimila anni!) la confezione, la diffusione, le funzioni.
Appassionato lettore, con non meno di tre o quattro libri stabilmente parcheggiati (talvolta anche… consultati!) sul comodino da notte, mi candido a cittadino onorario delle sullodate Città del Libro, tra le quali risalta (recente new entry da solo un anno e per ora unica località librofila spagnola) la “castellana” Urueña.
La scelta di Valladolid, per onorare il Libro
L’encomiabile idea di creare una Città del Libro nella Castilla y Leòn, cuore e culla della Spagna dell’Evo Moderno, va riconosciuta alla Diputaciòn del capoluogo della Comunidad, Valladolid, storica città che nel giro di pochi anni vide la morte di Cristoforo Colombo (1506) e la nascita (1527) di Filippo II (che però, nel 1561, ripagò il luogo natale trasferendo la capitale a Madrid). E nella provincia dell’ultima capitale di Spagna (Valladolid tornò brevemente a esserlo dal 1601 al 1606) più esattamente cinquantacinque chilometri a ovest, la Diputaciòn scelse come Villa del Libro “vallisoletana” una cittadina medievale cinta di mura, Urueña, nella prosperosa Tierra de Campos, ai piedi dei monti Torozos.