Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Grande Inchiesta: a che servono cene, tartine, spumantini, canapè?

Serate “promozionali”, inviti per conoscere un Paese o una Regione. Il rituale (collaudato, si, ma sempre e comunque in “rosso”) di chi spende barcate di soldi per attirare l’attenzione sulla propria attività e/o destinazione. Leggere per credere

Penso (ma potrei anche sbagliarmi, comunque di poco) di avere recentemente tagliato il traguardo delle diecimila (si, ben 10.000) “eroiche” cene (beninteso canonicamente anticipate da Tartine Spumantini Canapè) organizzate a Milano in questi ultimi quarant’anni dal “mundillo” del Turismo e finalizzate alla “promozione, pierre, vendita, rèclame, informazione, pubblicità” di “posti, Paesi, villaggi, aerei, crociere, golfi, insenature, casinò, alberghi, pensioni, eccetera”; in pratica tutto quanto concerne il fare le valigie e partire.

Inviti a tema. Cui prodest?

Grande Inchiesta: a che servono cene, tartine, spumantini, canapè?

Ma non mi sarei mai permesso di notificare alla gentile aficiòn lettrice la deglutizione di così tantissime agapi soltanto per la stupida e vanagloriosa voglia di esaltare, magnificare una pluridecennale attività gastrica nei migliori alberghi della Capitale Morale. Anzi. Dalla accennata lunga milizia “sbafatoria”, traggo invece lo spunto per dichiararmi umilmente incapace di comprendere, ammettere la mia ignoranza.
Dopo 10.000 interventi a questi porgimenti, a queste elargizioni di Cene, Tartine, Spumantini e Canapè, non sono infatti (ancora) riuscito a darmi conto, a percepire, a capire, a rispondere alla domanda “a che cosa servono?”.
Davvero, è qualcuno in grado di spiegarmi l’utilità di queste “feste mangerecce” o come si voglia chiamarle? Per una risposta che assume connotati drammatici se si fa riferimento all’altissimo costo di queste manifestazioni.

I “luoghi sacri” dell’invito

Grande Inchiesta: a che servono cene, tartine, spumantini, canapè?

Sembra infatti ovvio che se la spesa totale per organizzare una “serata” si rivelasse ragionevole, nessuno discuterebbe sulla validità di mettere insieme un po’ di gente e contarsela su. Accade invece che tra i costi del personale organizzante, le spese di comunicazione, viaggio e albergo di chi “viene da fuori” (l’assessore al turismo che “saluta e ringrazia”, i ballerini delle “danze tipiche”, i canterini del “gruppo folcloristico” ecc. ecc,) l’affitto salone e del materiale audiovisivo, Cena, Tartine, Spumantini e Canapè, l’importo finale sborsato è enorme.
Quanto? Beh, non è per faciloneria né per ignoranza che si risponde in fretta alla domanda, commentando che oggidì appena metti il muso dentro un hotel chic ti cuccano subito qualche euro solo per l’aria che respiri (questa è, chiaramente, solo una battuta, ma chi dubita di certi costi faccia un salto al bar e chieda una minerale).

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