Mercoledì 30 Ottobre 2024 - Anno XXII

Seychelles, i corsari dalla “bandiera nera”

Sychellen-foto dronepicr

L’arcipelago dell’Oceano Indiano, oggi meta di turismo d’élite, fino a due secoli fa era rifugio per i predoni del mare, che qui nascosero i loro “risparmi”. Oggi molti danno la caccia a questi forzieri. E ogni tanto qualcuno li trova

Ma la caccia al tesoro si fa anche altrove

Tesori naturali
Tesori naturali

I ricordi (e forse i tesori nascosti) dei corsari dell’Oceano Indiano, non sono un’esclusiva delle Seychelles. In Madagascar il “luogo sacro” della pirateria è l’Île aux Forbans, dipendenza dell’isola Sainte-Marie, che nel Sei-Settecento fu la Mompracem di celebri corsari britannici, fra cui William Kidd, il personaggio che ispirò poi “L’isola del tesoro” di Robert Luis Stevenson.
Sui fondali della zona, nel 2002, è stata localizzata l’Adventure Galley, nave ammiraglia di Kidd e su un promontorio, un antico cimitero con tombe contrassegnate da teschi e tibie incrociate. Sepolcri di corsari (fra cui quello attribuito a La Buse) si trovano anche alla Réunion, al Cimetière marin di St.-Paul, suggestiva distesa di lapidi vista-mare fra rocce di basalto. Infine a Mauritius la gente venera come un eroe Robert Surcouf (1773-1827) nativo di Saint-Malo, che in sedici anni di carriera, con una nave dotata di soli venti uomini e due cannoni, catturò ben quarantasei navi inglesi. Ma del suo tesoro non c’è traccia.
Tornando alle Seychelles, sappia che “cercare tesori” nelle isole è attività “legale”, a patto di avere per gli scavi un’autorizzazione governativa che si ottiene versando una cauzione (di entità variabile, mediamente circa cinquemila euro) e firmando una dichiarazione con cui ci si impegna a lasciare al governo locale metà degli eventuali reperti.

Seychelles in pillole

Spiaggia di Mahé
Spiaggia di Mahé

Ci si reca nelle isole dell’Oceano Indiano con passaporto valido sei mesi; per entrare non serve visto, ma per ripartire si paga una tassa da 40 USD. Non sono richieste vaccinazioni.
Per quanto concerne i controlli doganali, ci sono limitazioni all’importazione di sigarette (massimo 400) alcolici (massimo 2 litri) medicine (occorre autorizzazione) e animali domestici (vietati per soggiorni sotto i sei mesi).
La moneta ufficiale è la Rupia delle Seychelles (SCR) che vale circa un dodicesimo di euro. Le principali carte di credito sono accettate in tutte le isole, salvo Silhouette.
Alle Seychelles si parla inglese e francese (lingue ufficiali) ma si fa grande uso della lingua creola locale.
L’unica sede diplomatica italiana è il Consolato onorario di Victoria (telefono 00248-344551, fax 00248-344754). Per quanto riguarda il telefono, per chiamare dall’Italia il prefisso è 00248 più numero dell’abbonato. Per l’inverso 0039. Trovandosi in luogo. in caso di emergenze, si ricorre al numero 999, equivalente al nostro 113. Infine il fuso orario: tre ore meno rispetto all’Italia, che diventano solo due quando da noi vige l’ora legale.
Per Informazioni: Seychelles Tourism Board, via Pindaro 28/n, Roma; telefono 06 5090135
www.seychelles.travel/it

Pirati e corsari tra libri e film 

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* Un classico romanzo d’avventure che parla di forzieri e pirati è L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson (ed. Mursia, 17 €) ispirato a William Kidd, corsaro inglese dell’Oceano Indiano, con base in Madagascar.
* Lo scrittore Daniel Defoe, autore del celebre Robinson Crusoe, scrisse anche un libro di Storie di pirati, pubblicato in italiano nel 1994 (ed. Laterza, 14,46 €). Narra la vita di alcuni corsari del Settecento realmente esistiti.
* Nelle Seychelles è stato girato il film Pirati (1986) di Roman Polanski, con Walther Matthau: una gustosa parodia dell’epopea corsara, con un terrore dei mari che naufraga e viene salvato da un galeone spagnolo.

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