Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Frivola Miniguida dei 192 Paesi Membri dell’ONU: Iraq-Italia

Soldati Usa sorvegliano la Banca Centrale Irachena Iraq – Se si parla di Iraq (purtroppo) tutti sanno (grazie a George W. o, come dice da “Niùiorch” il mezzobusto Rai Borrelli, “daboliù Bush”) cos’è, dov’è, e com’è mai che purtroppo non scompare? Perché, con tutto il rispetto per chi vi abita, e ammesso il bieco egoismo che spinge a questo commento, di ‘sta vicenda irachena ne abbiamo tutti le palle un po’ piene. Meglio quindi ricorrere al tranquillo ordine alfabetico e passare al Paese che segue (la più compassata e meno mortifera Irlanda). Non prima, però, di commentare che in arabo … Leggi tutto

Soldati Usa sorvegliano la Banca Centrale Irachena
Soldati Usa sorvegliano la Banca Centrale Irachena

Iraq

– Se si parla di Iraq (purtroppo) tutti sanno (grazie a George W. o, come dice da “Niùiorch” il mezzobusto Rai Borrelli, “daboliù Bush”) cos’è, dov’è, e com’è mai che purtroppo non scompare? Perché, con tutto il rispetto per chi vi abita, e ammesso il bieco egoismo che spinge a questo commento, di ‘sta vicenda irachena ne abbiamo tutti le palle un po’ piene.
Meglio quindi ricorrere al tranquillo ordine alfabetico e passare al Paese che segue (la più compassata e meno mortifera Irlanda). Non prima, però, di commentare che in arabo l’Iraq si chiama (prima di leggere sistemare bene la lingua) Al-Jumhuriyah al-Iraqiyah, che è grande una volta e mezza l’Italia e che nel Paese sono rimasti in venticinque milioni, ma erano quasi il doppio prima della recente guerra contro il citato “Daboliù” e in quella precedente contro l’Iran dell’ “abate” Khomeini.
Una tragica, milionaria (di morti) scaramuccia durata alcuni anni e inventata solo perché i musulmani Sciiti iraniani dicevano di avere più ragione dei musulmani Sunniti iracheni, o viceversa (poco cambia), da cui si evince che le religioni hanno fatto (e stanno tuttora facendo) più danni delle sigarette senza filtro.
Turismo? Si suggerisce di contemplare Inclusive Tours a Baghdad di sola andata.

Irlanda – “Up the Rebels” viva i ribelli. Gli Irlandesi che dopo un po’ di secoli si stufarono di essere trattati come uno scendiletto da quei rozzi vicini isolani degli Inglesi (ivi compresi Scozzesi e Gallesi). Gente gaelica (per dire Irlanda dicono Poblacht Na h’Eireann, complicati) che vive su un’isola che più atlantica non si può, grande settantamila chilometri quadrati, con più di quattro milioni di abitanti (non compresi i protestanti del Nord dipendenti dalla regina Elisabetta e futuri sudditi di Camilla). Pochi gli Irlandesi, ma tanti tra loro i grandi scrittori: Bernard Shaw, Oscar Wilde, James Joyce. Morale, sono gente in gamba, che tutti conosciamo anche perché mandiamo i figli in Irlanda a imparare l’inglese (quindi si passi al Membro Onu successivo). 

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Paesaggio glaciale in Islanda
Paesaggio glaciale in Islanda

Islanda – In nordico-vichingo “Terra del Ghiaccio”, quindi brrrr che freddo! Invece no, almeno un po’ meno di quel che si crede perché sotto i 102.819 kmq di superficie (un terzo dell’Italia) più di duecentoventi vulcani – quindi bei paesaggi e panorami – provvedono al riscaldamento del clima (e pure delle case nonché all’illuminazione). Solo trecentomila (anche meno) gli abitanti, ma grazie al celebre detto “poca brigata, ecc.” sembra che vivano in grazia di dio. Turismo: andarci intriga, ma il costo della vita è assai caro (meglio però un Capodanno lì che a Cortina a dissanguarsi in costosissimi giri di aperitivi nei bar degli hotels “bene”).

Isole Marshall – Arcipelaghino (181 chilometri quadri, abitanti quanto Rivoli, Torino) tra i tanti della Micronesia, comunque da segnalare, sia perché è appunto membro dell’Onu, sia perché tra i tanti suoi atolli vanta Bikini, nome celeberrimo fin quando fu soppiantato dal Topless. Le Marshall trovansi, per così dire, nel buco del sedere del Pacifico, ma anche lì l’umile estensore di queste semiserie minischede c’è andato (almeno in transito) in occasione di un interminabile volo “a salto della quaglia” della Continental Micronesia tra Guam e le Hawaii; che palle, ore e ore di decolli e atterraggi (alla faccia degli amici d’antan che consideravano un “viaggio” la trasferta da Novara a Milano).

La bandiera delle Isole Salomone
La bandiera delle Isole Salomone

Isole Salomone – Arcipelago della Melanesia (“a destra” della PNG-Papua Nuova Guinea e a nordest dell’Australia) grande quanto Piemonte e Vallèe d’Aosta ma con solo 400.000 abitanti. Deve il nome all’oro trovato dal primo visitatore bianco, tanto abbondante da fargli pensare di aver scoperto le mitiche miniere di Re Salomone. Finito l’oro è rimasta la malaria, a gogò, quindi turismo poco. Per doverosa info degli storici della WWII, World War Two, e dei seguaci dei Film Cult dei Marines di John Wayne, cominciò nel 1942 nella salomonica Guadalcanal la riscossa Yankee che si concluse tre anni dopo sulla Ginza di Tokyo.

Israele – Si dice Israele e si pensa agli Ebrei; e qui la faccenda si complica perché c’è chi è pro e chi è contro, meglio glissare. Dopodiché sentendo Israele, tutti pensano ai luoghi sacri; e anche qui la faccenda si complica perché a “come andarci” provvedono i tour operator (preti, suore e loro alleati) detentori di una sorta di “monopolio della fede”. Ma siccome nel far viaggiare “hanno la loro convenienza”, eccome, ecco che si potrebbe parlare di simonia (laddove concedi cose sacre che possono anche salvare le anime, ma invece di farlo con cristiana pietà escludente il lucro, ci picchi sopra il tuo bel ricarico, come quelli che a Roma  – l’ha fatto chi scrive – vendevano, o tuttora vendono?, le benedizioni papali).
Pertanto anche a proposito di Turismo, meglio glissare e passare a un altro Membro dell’Onu. Visto però che siamo ancora a Israele, può giovare sapere che “è grande” poco più di ventimila chilometri quadrati e conta sette milioni di abitanti.
Abitanti ammirati da chi scrive, al di là di polemiche e pregiudizi, e cita un’esperienza diretta: mentre negli anni Sessanta le cicale italiche gozzovigliavano già alle prime avvisaglie del miracolo economico, nel torrido deserto del Negev razionavano l’acqua ai neonati per rinfrescare, inaffiando, i tetti degli allevamenti di pollame producenti uova e carne.     

Italia – Un giorno chiesero al generale De Gaulle cosa ne pensava dell’Italia.
E lui, laconicamente, sollevando al cielo i due lunghi avambracci, sospirò: “Ah, les Italiens”. Forse aveva ragione.

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