Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il Cairo “appesa” a un Nilo

La più grande metropoli africana è davvero “appesa” al proprio fiume e al suo glorioso passato. Nemmeno le inquietudini di un Islam sempre più aggressivo la scuotono; la vita di tutti i giorni, fra tradizione e nuovi stimoli occidentali, la rendono unica

La Torre del Cairo, Gezira
La Torre del Cairo, Gezira

Nei quartieri attorno alla stazione, la densità degli abitanti per
chilometro quadrato sfiora le undicimila unità: un record mondiale!
Ogni anno le donne di questa metropoli danno alla luce trecentomila
neonati. Per soddisfare la fame di alloggi, bisognerebbe costruire
nuove case con gli stessi ritmi demografici dell’Egitto. Al fine di
risolvere questo annoso problema, alcuni anni fa il sindaco del Cairo
propose di bloccare l’immigrazione e di rimandare ai propri villaggi
tutti coloro che non avevano un lavoro stabile.
Intanto la capitale dell’Egitto si è trasformata in un enorme cantiere;
si costruiscono nuovi quartieri e città satellite, ma tutto ciò sembra
ancora insufficiente. Qualcuno addirittura propone di edificare , nel
deserto occidentale, una nuova capitale: dovrebbe chiamarsi Neo Cairo.
Chissà se questo avveniristico progetto sarà realizzato. Certo è che la
costruzione della nuova città simboleggerebbe, come del resto è già
successo nella lunga storia dell’Egitto, la fine di un ciclo e l’inizio
di una nuova epoca.  
La vecchia Cairo cambierebbe volto, ma finirebbe anche per sembrare abbandonata a se stessa.
E le piramidi all’orizzonte apparirebbero sempre più lontane.

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