Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Frivola Miniguida dei 192 Paesi membri ONU: Myanmar-Nicaragua

Il Premio Nobel San Suu Kyi Myanmar – Che sarebbe poi la ex Birmania (per gli Inglesi Burma) delizioso posto (religiosamente parlando, vedi recentemente in tivù i pii monaci organizzanti sfilate meno arrabbiate di quelle di Capanna nel Sessantotto) abbastanza noto ai geopolitici dilettanti del Belpaese perché appartiene a uno dei tanti Paesi del sud est asiatico periodicamente visitati dalla sfiga (morti a gogò, ogni volta che si verifica – e accade sovente – un ciclone o un terremoto o un incidente ferroviario o uno tsunami o una feroce dittatura contro la quale nulla può nemmeno la perseverante non meno … Leggi tutto

Il Premio Nobel San Suu Kyi
Il Premio Nobel San Suu Kyi

Myanmar –

Che sarebbe poi la ex Birmania (per gli Inglesi Burma) delizioso posto (religiosamente parlando, vedi recentemente in tivù i pii monaci organizzanti sfilate meno arrabbiate di quelle di Capanna nel Sessantotto) abbastanza noto ai geopolitici dilettanti del Belpaese perché appartiene a uno dei tanti Paesi del sud est asiatico periodicamente visitati dalla sfiga (morti a gogò, ogni volta che si verifica – e accade sovente – un ciclone o un terremoto o un incidente ferroviario o uno tsunami o una feroce dittatura contro la quale nulla può nemmeno la perseverante non meno che eroica San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace).

Namibia – Un posto giusto, almeno turisticamente parlando. Anche se un po’ desertico (però che deserti, e che panorami!) non per niente su 825.000 chilometri quadrati (sulle spiagge Atlantiche dell’Africa meridionale, a nord Angola, a sud, Sud Africa, a est Zambia, Zimbabwe e Botswana, vi campano solo due milioni di Ovango, Kavango, Damara, Herrero e vai col lìssio (ce n’è per tutti). Protettorato tedesco 1884 -1920 (virtuale annessione al Sud Africa fino al 1990) costituì il banco di prova dei Lager nazisti (educande in confronto agli stermini commessi dai coloni del Kaiser). Ancorché arida la terra è ricchissima di minerali (uranio, zinco, piombo e soprattutto diamantoni a gogò grossi come noci) ma a Windhoek e dintorni di grana ne resta poca (ne finisce tanta nelle mani dei pochi e soliti noti, e il “poppolo” zufoli).

L'isola di Nauru
L’isola di Nauru

Nauru – Per la Serie “Ma cosa ci fanno mai all’Onu?” con sottotitolo “Ma cosa se ne fa l’Onu di questi qui?”. Trattasi infatti di un atollo nel Pacifico a 1° Sud dall’equatore (figurarsi il clima) grande come l’isola del Giglio (21,2 chilometri quadri, non per niente è la più piccola repubblica del mondo) contenente una dozzina di migliaia di poveracci messi male. Sono infatti finite le riserve di fosfati, eppertanto di soldi ne girano ormai pochi (e gli australiani, che li amministrarono fino al 1968, dicono che “hanno già dato”). E nemmeno basta più la cacca, pardon il guano (in spagnolo Huano, dal quechua Wanu) elargito dagli uccelli (in primis il cormorano Guanay). Questo fertilizzante escremento (azoto, fosforo, potassio) andava bene quando i campi non erano vasti (tant’è che Cavour lo importò per le sue coltivazioni nel vercellese) ma adesso che vige la globalizzazione e il mais sostituirà il petrolio hanno un bel da stare sul water, i cormorani.

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Nepal – Repubblica federale (così ha deciso il Parlamento) dopo 239 anni di monarchia (mica male il nome dell’ultimo re, Gyanendra) e dal 28 maggio quello che ufficialmente si chiama Nepal Adhirajya (metà dell’Italia, ventiquattro i milioni di abitanti, comprende quasi tutte le più alte vette himalaiane, compresi gli 8848 metri sul livello del mare dell’Everest, in condominio con la Cina) repubblica è.
Chi scrive (reduce da un match di Coppa Davis India/Italia a Calcutta) vestì (con qualche maglietta donata dai giocatori italiani) la locale squadra (si fa per dire) di tennis (ma la rete del campo aveva ‘più buchi del gruviera’). Turisticamente è un posto molto, molto valido e un viaggio (abbinando l’India) è pertanto suggerito.

Masaya, Nicaragua
Masaya, Nicaragua

Nicaragua – Nell’america centrale, a destra e a sinistra rispettivamente Atlantico/Carabi e Pacifico, sopra e sotto Honduras e Costarica, poco più di cinque milioni di abitanti in 131.000 chilometri quadrati, lardellati di vulcani e laghi (il più grande – se gli fosse praticata una breccia di pochi chilometri – diverrebbe la più valida alternativa al Canale di Panamà). Non per autocitarsi (ma solo per appagare ulteriore, eventuale curiosità del lettore) l’autore di queste schede semiserie sui membri dell’Onu segnala un paio di suoi scritti sul Nicaragua (ovviamente presenti nell’archivio di Mondointasca.org e nel suo sito personale). La capitale Managua non dice molto (salvo ricordare le vicende rivoluzionarie Sandiniste, dittatori tenuti su dalla Cia ecc) mentre sono (molto) belle Leòn (cultura) e Granada (folklore e storia; vi è stato pure Garibaldi, te pareva). Turismo? Eh sì, è il caso di andarci, vale la pena, la gente è buona e tranquilla. Magnifici (lo garantisce chi scrive, non solo perché ricevette questo ben di dio dalla viceministra del Turismo che li produce) i sigari e ancor più valido il Rum (eccellente il Flor de Caña) entrambi provenienti dai monti a nord, verso l’Honduras, di questo piccolo ma intrigante Paese.

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Niger – Una delle tante ex colonie dell’Africa centro-settentrionale alle quali Parigi concesse l’indipendenza nel 1960. Con i risultati sotto gli occhi di tutti: tragiche condizioni politico-economiche: fame, povertà, aiuti economici spesi per armi, rivoluzioni, golpes e stragi à gogò. Né poteva essere diversamente: i Francesi tirarono fuori tutto quel che c’era da mungere e poco o nulla diedero, tanto meno insegnarono ai “boveri negri” le a loro care Libertè Egalitè Fraternitè. Ah il Niger: un milione e duecentomila chilometri quadrati, quattro volte il Belpaese (capitale Niamey, sul fiume Niger, ma il resto è, quasi, tutto deserto) con solo (mica allegro vivere da quelle parti) dodici milioni di abitanti, pochi ma variè: Hausa, Djerma, Fulbe, Kanuri, Songhai e ovviamente, visto che siamo nel Sahara ci sono pure i Tuareg.
Per i turisti curiosi e avventurosi, c’è anche un bel Parco naturale in condominio con Benin e Burkina Faso, il “W Park”, Patrimonio Mondiale dell’Umanità ma lasciato un po’ andare.

(Puntata numero sedici, segue…)

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