Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

“LetterAltura”, scrittori ed esperti spiegano la Montagna

I festival letterari, come quello dell’Alto Verbano, mettono in contatto il pubblico con chi scrive le “storie” legate alla natura. Con l’apprendimento, la discussione, le testimonianze degli esperti, si impara a salvaguardare l’ambiente e gli animali

Lupo, ben tornato tra noi!

Lupi (Foto Loris Bartoli)
Lupi (Foto Loris Bartoli)

Perché montagna vuol dire habitat naturale per molte specie. Fra queste il lupo che è tornato ad abitare le Alpi ed è stato accolto dall’uomo con un misto di gioia, curiosità, ma anche di preoccupazione per le eventuali conseguenze sulla pastorizia e sugli allevamenti. Preoccupazione comprensibile ma che non dovrebbe portare ad azioni violente contro questi animali il cui comportamento sociale assomiglia molto a quello degli uomini.
Di crudeltà contro questa razza ne sono state compiute a bizzeffe. Nel XV secolo in Inghilterra si ordinò lo sterminio dei lupi. Lo stesso accadde in Germania e in Polonia. Nel 1884 in Francia ne furono uccisi oltre mille. Non solo per difendere le greggi. Ma anche per ignoranza, avidità (la sua pelliccia era ben pagata) per farne filtri magici con il fegato o le orecchie, per tramutare in amuleti la lingua, l’occhio o un artiglio. Senza sapere che il lupo, come scrive Hélène Grimaud, musicista ed etologa, nel suo libro “Variazioni selvagge”, è l’ingegnere capo della biodiversità. “…i suoi avanzi procurano nutrimento a una intera catena di specie, uccelli e insetti; la reintroduzione dei lupi nel Parco dello Yellowstone, ha ridotto della metà quella dei coyote e raddoppiato di conseguenza quella dei roditori che sono il nutrimento dei falchi e delle aquile, facendoli riapparire in quelle terre dalle quali erano praticamente scomparsi”.

Una donna fra i lupi

Anne Menatory (Foto Loris Bartoli)
Anne Menatory (Foto Loris Bartoli)

Di questo straordinario animale che è il simbolo dell’Italia (vi ricordate la lupa che nutrì Romolo e Remo?) si parlerà a “LetterAltura” con Anne Menatory che ha vissuto quindici anni tra i lupi. Il padre giornalista, nonché collega dell’etologo Conrad Lorenz, è stato il primo a mettere in evidenza la forza e la complessità dei legami sociali che uniscono i membri di un clan. E a dimostrare che il lupo non è pericoloso per l’uomo. I suoi scritti, i libri, gli articoli, hanno suscitato in molti una vera passione per questo animale. “Nel 1985” ricorda Anne con piacere “mio padre, grande naturalista e protettore dei rapaci, creò a Lozère, in Francia il parco di Sainte Lucie per far conoscere meglio il lupo, che in quegli anni non godeva ancora di alcuna protezione, permettendo così ai visitatori di avvicinarsi a questi splendidi animali e di apprezzarne le doti, l’intelligenza, l’istinto di branco”.

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Acqua dai monti: fino a quando?

Vandana Shiva (Foto Loris Bartoli)
Vandana Shiva (Foto Loris Bartoli)

Ma la montagna è anche acqua, risorsa che scarseggia. Secondo l’ONU sono circa trecento i conflitti potenziali e cinquanta i fronti caldi nel mondo. Luoghi cioè dove le situazioni da “stress idrico” sono al limite dell’esplosione. E si contano oltre un miliardo e mezzo di persone che permanentemente vivono in condizioni di carenza d’acqua. Il mondo ha sete. Ed è per questo che la distruzione di risorse idriche e bacini forestali e acquiferi dovrebbe essere considerata una forma di terrorismo. Così come è terrorismo “negare ai poveri l’accesso all’acqua, privatizzandone la distribuzione o inquinando pozzi e fiumi”.
Lo sostiene Vandana Shiva. Fisica quantistica ed economista, dirige il Centro per la Scienza, Tecnologia e Politica delle Risorse Naturali di Dehra Dun in India, un istituto indipendente di ricerca che affronta i più significativi problemi dell’ecologia sociale dei nostri tempi, in stretta collaborazione con le comunità locali e i movimenti sociali. Non a caso è considerata la teorica più nota di una nuova scienza: l’ecologia sociale. Nata nel 1952 a Dehra Dun, è stata premiata nel 1993 con il “Right livehood award”, ritenuto un Premio Nobel alternativo. Ha scritto fra l’altro “Biopirateria. Il saccheggio della natura e dei saperi locali” e nel 2001 ha pubblicato “Vacche sacre e Mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali”.

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