Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Guardare il cielo con Galileo

Il 2009, anno internazionale dell’astronomia, apre a Padova con due mostre, un calendario di conferenze, incontri al planetario e osservazioni delle stelle all’aperto. In omaggio al grande scienziato del 1600

Galileo Galilei, affresco nell'aula Magna di palazzo Bo. 
© Turismo Padova Terme Euganee/Danesin. 
Su gentile concessione dell'Università di Padova
Galileo Galilei, affresco nell’aula Magna di palazzo Bo.
© Turismo Padova Terme Euganee/Danesin.
Su gentile concessione dell’Università di Padova

11 febbraio – Nel 1609 Galileo Galilei punta per la prima volta un cannocchiale sulla volta celeste. Quattrocento anni dopo la ricorrenza viene celebrata con una serie di avvenimenti che a Padova vanno dalle mostre per il grande pubblico alle conferenze. Il 2009, anno internazionale dell’astronomia, si colora di appuntamenti artistici, esposizioni di strumenti scientifici per gli appassionati di storia della tecnica e, per gli astrofili, di osservazioni delle stelle con i telescopi. E’ stato annunciato un itinerario guidato, alla scoperta, per le vie cittadine, nei monumenti e nei palazzi storici, di immagini e simboli che rimandano all’astronomia.

Gli incontri sono già iniziati con la VII Giornata Galileiana del 31 gennaio e proseguono nelle prossime settimane al teatro dell’istituto Barbarigo. A palazzo della Ragione, il 6 maggio, è attesa Margherita Hack mentre il giorno dopo si terrà la cerimonia finale del premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica. Tra le diverse mostre annunciate, l’esposizione principale sarà al Centro culturale Altinate, dal 28 febbraio al 14 giugno, “Il futuro di Galileo. Scienza e tecnica dal Seicento al terzo millennio”.

Il futuro di Galileo

Cannocchiale di Galileo, particolare, 1609-1610. Firenze - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Cannocchiale di Galileo, particolare, 1609-1610. Firenze – Istituto e Museo di Storia della Scienza

Per ricordare il padre della scienza sperimentale – che a Padova visse dal 1592 al 1610 – i curatori Giulio Peruzzi e Sofia Talas hanno scelto di presentare, insieme, documenti storici e exhibit interattivi. L’accostamento tra le testimonianze del tempo e gli ambienti realizzati con le tecnologie attuali, tra cui installazioni, sistemi multimediali, video, vuole alludere all’attualità del metodo galilieiano. In mostra si potrà ammirare il “Dialogo tra i massimi sistemi del mondo”, testo scritto tra il 1624 e il 1630, con annotazioni autografe di Galileo, e l’Astrolabio di Arsenius del 1566. In mostra anche il “Sidereus Nuncius”, nella prima edizione del 1610 e un frammento di roccia lunare, scoperto nel ’98 nel deserto libico e custodito dal planetario civico di Milano.

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Il salto in avanti arriva sino al fotomoltiplicatore di Borexino, l’esperimento sulle reazioni termonucleari all’interno del Sole, avviato nel 2007 nei laboratori nazionali del Gran Sasso; sarà presentata la “sorgente di ioni”, utilizzata nell’esperimento Luna dal ’91 al 2001 e sono previsti collegamenti in diretta con il Cern di Ginevra.

Vedere le stelle

Osservare il cielo con l'aiuto dei telescopi moderni. Le iniziative sono a cura dell'associazione Astrofili di Padova
Osservare il cielo con l’aiuto dei telescopi moderni. Le iniziative sono a cura dell’associazione Astrofili di Padova

Per ammirare il cannocchiale di Galileo si dovrà andare a Firenze: l’unico esemplare originale è al museo di storia della scienza e sarà esposto, in una sezione speciale, nella mostra aperta dal 13 marzo a palazzo Strozzi. Padova ha però ricevuto in prestito una copia esatta del cannocchiale, che presenta insieme a telescopi e altri strumenti scientifici d’epoca.

Per passare dalla teoria alla pratica, l’associazione Astrofili padovana organizza tre incontri all’aperto, in Prato della Valle e mette a disposizione i suoi telescopi per osservare il cielo: le date previste sono sabato 4 aprile, 30 maggio e 26 settembre, confidando nel cielo sereno.

Due volte al mese gli Astrofili curano inoltre le serate al planetario: gli appuntamenti della primavera saranno nell’abituale edificio di via Cornaro, ma per l’estate dovrebbe essere ultimata una nuova struttura, più grande, con un sistema di riproduzione digitale della volta celeste. “Galileo ci ha lasciato il metodo sperimentale e la cultura dell’osservazione diretta dei fenomeni”, dice Erasmo Capuzzo, segretario dell’associazione Astrofili. “Le nostre iniziative vogliono ricordare il grande valore dei suoi studi, senza i quali non oggi non saremmo qui”.

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