Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

A piedi lungo la Via Spluga e i sentieri della Grande Guerra

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Tra Svizzera e Italia, in Emilia e in Veneto, è possibile fare trekking seguendo antiche strade commerciali, religiose e militari. Con pernottamenti e soste alle terme o ai musei. Ecco dove e quando incamminarsi

treking Via Spluga
Via Spluga

La fatica del trekking è solo fisica, quella fatica “sana” che passa con un buon pasto e una giusta dormita. A livello mentale, invece la testa è libera e, in un mondo frenetico, andare a piedi permette di prendersi il tempo per meditare su quello che si sta facendo e su quello che ci circonda. Noi uomini moderni pensiamo di avere inventato chissà che cosa, e di avere chissà quali opportunità spalancate davanti a noi. In pratica, però, facciamo in altro modo le stesse cose che si facevano secoli fa. Siamo ossessionati dalla velocità, eppure già nel 1820 una lettera arrivava dal Lago di Costanza a Milano in sole 36 ore passando dalla Via Spluga.

Primo percorso: da Thusis (Canton Grigioni) a Chiavenna (Sondrio)

trekking Rotta Thusis - Chiavenna
Rotta Thusis – Chiavenna

Sono 65 chilometri di strada da Thusis nel Canton Grigioni, in Svizzera, a Chiavenna, in provincia di Sondrio e fino a ottobre è possibile percorrerli in quattro tappe grazie a un pacchetto messo a punto dal Consorzio per la Promozione Turistica della Valchiavenna che prevede cinque pernottamenti con colazione, quattro pranzi, il trasporto dei bagagli da albergo ad albergo, la documentazione e l’ingresso alle terme di Andeer e ai musei. Già dalla partenza da Thusis si capisce dalle case e le cantine che costeggiano le strade lastricate l’importanza commerciale della zona. Le tappe sono abbastanza impegnative perché prevedono dalle 6 alle 10 ore di marcia, calcolando anche il tempo per visitare i musei e godere delle bellezze del paesaggio. Poco dopo la partenza da Thusis la Via Spluga incontra la famosa Via Mala, una stretta gola con pareti rocciose di 300 metri e tre ponti alti 70 metri.
Sempre in territorio svizzero il capolavoro è l’abbazia romanica di Sankt Martin a Zillis, con le 153 tavole raffiguranti la vita di Cristo appese al soffitto. Andeer è famosa per le sue acque calde termali. Superato il confine ai 2.115 metri del Passo Spluga, la Gola del Cardinelllo è una mulattiera scavata nella roccia. Nel 1800 fu percorsa con gravi perdite dalle armate napoleoniche guidate dal Generale McDonald. L’arrivo del trekking è a Chiavenna, una piccola città d’arte alpina con il famoso e splendido palazzo rinascimentale Vertemate-Franchi.

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Secondo percorso: dall’Emilia alla Toscana seguendo la Via dei pellegrini

trekking Via Francigena (Foto: Parma Turismi)
Via Francigena (Foto: Parma Turismi)

Tutte le strade portano a Roma, si dice. L’origine di questo detto risale ai pellegrini che andavano avanti e indietro per l’Europa per recarsi dal papa e, alcuni, proseguivano perfino fino a Brindisi da dove si imbarcavano per la Terrasanta.
La Via Francigena è una di queste rotte, una lunga strada che partiva dalla Francia, attraversava le Alpi, scendeva nella Pianura Padana per poi arrampicarsi su e giù per gli Appennini fino a Roma. Un tratto di questa strada, quello che va da Fidenza a Lucca lungo ben 210 km, è stato reso ancora più accessibile con nuovi percorsi meglio segnalati. Cammina Cammina è il nome di una serie di pacchetti ideati e organizzati in collaborazione tra Parma Turismi e le province di Parma, Massa-Carrara, La Spezia e Lucca. Sono diversi percorsi di durata e difficoltà differenti. Da due a dieci giorni di cammino accompagnati da guide e, soprattutto con una serie di iniziative di visite guidate tematiche e di animazione a cura delle Amministrazioni Locali. Inoltre sono garantiti i posti di ristoro e i pernottamenti in ostelli e conventi, oltre che il comodo servizio di trasporto degli zaini. Le date previste sono dal 1° al 10 agosto e dal 25 settembre al 4 ottobre per il trekking completo e dal 14 al 20 settembre per quello più breve da Fidenza a Sarzana.

Terzo percorso: le Dolomiti bellunesi sulle tracce della Grande Guerra

Uno dei sentieri percorsi dai soldati
Uno dei sentieri percorsi dai soldati

Giusto 100 anni fa terminava la I Guerra Mondiale, un orribile massacro combattuto, per quanto riguarda noi italiani, soprattutto sulle Alpi. Le Dolomiti furono uno dei teatri delle operazioni e ancora oggi ci sono i resti di quelle che furono fortezze, trincee e camminamenti. In alcuni casi veri capolavori di ingegneria militare costruita grazie al sacrificio di migliaia e migliaia di uomini. Non importa il colore dell’uniforme che indossavano. Le condizioni di vita erano le stesse: durissime.
Per ricordare questi avvenimenti l’Associazione Trekkingitalia organizza per i giorni 12 e 13 settembre un trekking di due giorni che raggiunge lo splendido Monte Pelmo e percorre i sentieri della Guerra giungendo per la vecchia strada militare al museo di Monte Rite ospitato nell’ex-fortezza italiana d’importante posizione strategica perché da lassù si domina Cortina (allora austriaca) e c’è il campo di tiro libero su tutte le vallate circostanti.

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