Sabato 14 Dicembre 2024 - Anno XXII

Friuli Venezia Giulia: sulle tracce della Grande Guerra

In occasione del centenario, le tappe emozionanti che ripercorrono nel territorio del Carso isontino e del Goriziano, i luoghi teatro della Prima Guerra Mondiale

Grande Guerra Brestovec, Cammino storico, Ph Gabriele Menis
Brestovec, Cammino storico (Ph Gabriele Menis)

I luoghi della Grande Guerra per celebrarne il centenario sono stati visitati, se qualcuno lo avesse dimenticato, dal presidente Giorgio Napolitano che ha provveduto a ricordare questo importante appuntamento con la storia. La prima guerra mondiale era iniziata il 28 luglio del 1914 dopo l’attentato di Sarajevo e poiché allora parte del Nord Est italiano, cioè la provincia di Gorizia e Gradisca apparteneva all’Impero austroungarico, qui si entrò in guerra già allora. Il maestro Riccardo Muti ha contribuito anche lui a ricordare con intensità questo centenario drammatico con un emozionante concerto notturno al Sacrario di Redipuglia. Primo atto anticipato del famoso Mittelfest che, giunto alla 23sima edizione, celebra la mescolanza di culture mitteleuropee dal 19 al 27 luglio a Cividale del Friuli. Il centenario è l’occasione migliore per riscoprire i luoghi della Grande Guerra, la vita quotidiana di trincea, le perdite, gli eroismi.

La Grande Guerra in Friuli si combatte in trincea

Grande Guerra Parco tematico della Grande Guerra di Monfalcone, foto www.itinerarigrandeguerra.it
Monfalcone, Parco tematico Grande Guerra

Tutto il Friuli fu teatro di battaglia. L’Isonzo si macchiò di sangue e alcuni nomi, anche perché ricordati dall’arte e dalla poesia, rimasero per sempre simbolo di scontro e di morte. Si ripercorrono quei luoghi, oggi avvolti in una serenità idilliaca, allora inimmaginabile, con tutta l’emozione dei ricordi. Si alternano musei e parchi all’aperto, sacrari e monumenti, tutti in qualche modo legati alla memoria della Grande Guerra. Una guerra fatta soprattutto in trincea, dove si stava rannicchiati per ore, attenti a non farsi sorprendere, pronti a balzare fuori per sortite notturne. Trincee dove si viveva nel fango e nel freddo, perseguitati dai topi e con la paura dei cecchini. Trincee dove Ungaretti scriveva “lettere piene d’amore”, buttato accanto ad un compagno dagli occhi spalancati nel vuoto. Il Parco tematico della Grande Guerra di Monfalcone spiega bene che cosa fosse la vita di trincea nel ritmo quotidiano, quando si conquistavano le postazioni metro per metro, eroicamente. La linea correva dal Monte Rombon fino all’Adriatico. Sull’Isonzo si svolsero 12 battaglie con vicende alterne fino alla rotta di Caporetto del 1917 e la retrocessione sul Piave. Qui però si fece valere anche la famosa Terza Armata Invitta al comando di Emanuele Filiberto di Savoia Aosta, mentre dopo il 1917 si risollevarono le sorti italiane e nel 1918 il nuovo comandante Diaz poteva annunciare il bollettino della vittoria. (www.comune.monfalcone.go.it)

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La solennità del Sacrario di Redipuglia

Grande Guerra L'imponente Sacrario di Re di Puglia
L’imponente Sacrario di Re di Puglia

A pochi chilometri l’imponente Sacrario di Redipuglia, costruito nel 1938, solenne, ma essenziale con le tre croci nere in alto come un Calvario, i gradoni ascendenti, le tombe monumentali, i 40.000 nomi incisi sulla pietra che si aggiungono agli oltre 60.000 ignoti e quella parola PRESENTE scandita in stampatello migliaia di volte. (www.prolocofoglianoredipuglia.it)
Nel cuore del Carso Isontino sorge anche il monte Brestovec, alto poco più di 200 metri, ma dal panorama immenso su tutto l’altopiano, utilizzato come punto d’osservazione strategico prima dall’esercito austriaco e poi dalle truppe italiane. Qui le strutture militari sono utilizzate per realizzare un percorso storico didattico che porta a riflettere sulla drammaticità della guerra. Non si può dimenticare in questo itinerario il Museo Provinciale della Grande Guerra di Gorizia, allestito nel Borgo Castello, all’interno di uno dei palazzi nobili della città. Qui l’esposizione narra gli avvenimenti bellici sia dal punto di vista dei soldati con l’esperienza terribile della trincea, sia dal punto di vista dei civili, che vivevano la guerra dalle retrovie. (www.provincia.gorizia.it)

Un parco per Ungaretti

Grande Guerra Parco Ungaretti a Sagrado
Parco Ungaretti a Sagrado

Il paesaggio del Carso isontino, che culmina nel Monte San Michele, conquistato dalle truppe italiane nell’agosto 1916, fu protagonista: brullo, arido, scavato dalle doline, privo o quasi di acqua. Il Carso ricorre appunto in tutta la raccolta di poesie “Il Porto Sepolto” di Giuseppe Ungaretti che fu giovane combattente nel 1915-16 a S. Martino del Carso. A lui è dedicato l’emozionante Parco Ungaretti a Sagrado, nella tenuta della splendida azienda Castelvecchio, tra i vigneti che un tempo sono stati campo di battaglia. Nella villa si vedono ancora i graffiti dei soldati portati in luce recentemente. L’allestimento è commovente nella sua essenzialità, ricerca di materiali in armonia con il tema trattato, intreccio di paesaggio, sobrie costruzioni architettoniche, frammenti di poesie incise su pietre e su metallo. Come ogni opera emozionante rivela la presenza di una grande passione: è quella di Gianfranco Trombetta, ungarettiano fin dall’adolescenza, che ha profuso energie e talento nell’ideare e realizzare questo parco, e che ancora si commuove mentre lo percorre e lo spiega. Insieme con i Terraneo, proprietari della tenuta vinicola in cui è ospitato il parco, è il miglior esempio della tenacia italiana che, quando vuole, sa muovere le montagne. (www.amicidicastelnuovo.it) (www.castelvecchio.com)

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Una caserma intitolata a una donna

Grande Guerra Maria Plozner Mentil
Maria Plozner Mentil

A Paluzza, fra le montagne friulane della Carnia, si trova l’unica caserma italiana intitolata a una donna, Maria Plozner Mentil, una delle Portatrici carniche, quelle eroiche donne che nel corso della Prima Guerra Mondiale, a rischio della loro vita, tenevano i collegamenti con le trincee. Carnia Welcome ha ideato, in occasione del Centenario della grande Guerra, dei pacchetti storico – escursionistici. (www.carnia.it
Info: la Friuli Venezia Giulia Card è il mezzo migliore per scoprire la regione a tariffe scontatissime (www.turismofvg.it; www.itinerarigrandeguerra.it)
Per dormire: Grand Hotel Entourage in un edificio storico di grande suggestione, Gorizia (www.entouragegorizia.com)
Per mangiare: Osteria La Mariuta, ottima cucina di pesce della laguna, Ronchi dei Legionari, Tel. 0481 777689 Ristorante Al Chiostro, all’interno di un chiostro medievale, Gorizia Tel .0481 536430

Italia e Slovenia in sinergia

Grande Guerra Castello di Spessa di Capriva del Friuli
Castello di Spessa di Capriva del Friuli

Il Castello di Spessa di Capriva del Friuli ospitò nelle cantine il comando del Generale Cadorna. Qui tra il 1915 e il 1917 si stanziarono vari reparti militari, in particolare gruppi di artiglieria dotati di obici puntati verso l’Isonzo. Una curiosità: fra le Prima e la Seconda Guerra Mondiale, nel 1939, fu scavato sotto il Castello a 18 metri di profondità, un bunker, che ora è adibito a cantina di invecchiamento dei vini della tenuta. (www.castellodispessa.it)
Per il centenario, è nato anche un progetto di cooperazione tra la Slovenia e l’Italia, un programma turistico transfrontaliero sul patrimonio del Fronte Isontino. Il Gruppo Hit, principale multinazionale turistica slovena, ha creato tre itinerari turistici alla scoperta dello scenario della Prima Guerra Mondiale, con soggiorno in almeno due località, una in Friuli Venezia Giulia e una in Slovenia (www.hit.si – www.slovenia.info).

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(18/07/2014)

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