Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Che palle queste “serate” negli alberghi milanesi!

Riflessioni non nuove, anche se “repetita iuvant”, sul rito autunnal-invernale delle “promozioni” turistiche che riempiono il calendario da qui al prossimo Natale

Sala conferenze
Sala conferenze

È finita l’estate e con l’autunno – puntuali come una cambiale (si diceva una volta, prima che le PPTT “smaltissero” la corrispondenza nei campi intorno a Milano) – sono riprese le “serate” (meglio dicasi i “tardo pomeriggi”, ma anche in tema di orari c’è da discutere, vedi avanti) in uno dei soliti (non più di tre o quattro, non cambiano mai) alberghi milanesi per presentare e fare la “reclàm” a località, destinazioni, turismi stranieri, catene di hotels, programmazioni, compagnie aeree e quant’altro.
Morale (per dirla col poeta?) Che palle, ragazzi!

Il mondo cambia, le “serate” no

Pubbliche relazioni
Pubbliche relazioni

Sono ormai trascorsi decenni da quando i rivoluzionari giovinastri alla testa dei cortei Sessantottini, posto l’Eskimo in soffitta, hanno indossato il doppiopetto di grisaglia finendo alla miliardaria (almeno in lire) conduzione di importanti testate o rubriche tivù o alla presidenza di enti del parastato dalle enormi prebende. Sono passati tanti anni, Ruit Hora, da quando (pure) la Chiesa ha cambiato la sua liturgia e da piumazzi e sedie gestatorie si è passati al “clergyman” e alla PapaCar.
Solo una cosa, una vicenda, non cambia mai, resta perennemente uguale, intoccabile e immarcescibile: il modo, il sistema, la maniera di informare personalmente, far conoscere, far sapere “de visu” notizie, faccende, novità accadenti nel “mundillo” dei Viaggi & Turismo.
Appena un ufficio straniero deve lanciare una destinazione esotica, una compagnia aerea vuol segnalare che ha aperto una nuova rotta, una catena alberghiera vuol far vedere che ha rifatto le camere e i cessi di un suo albergo, cosa accade come conseguenza di tutto questo meccanismo perverso? Che viene organizzata una “serata in un albergo” (laddove il lamentante fa riferimento a Milano, ma si ha fondata ragione di ritenere che identica tristezza si estenda al resto del Belpaese).

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Cui prodest?

Una conferenza stampa
Una conferenza stampa

Ohibò, si chiederà il cortese lettore, ma cosa succede mai, quali gravi accadimenti rendono così negative (e quindi condannabili) queste “serate” promozionali milanesi, questi Meeting convocati da compagnie, uffici, enti turistici per presentare la loro “merce” ad agenti di viaggi, tour operator e stampa turistica? Tanto per andare sul concreto – prosegue il cortese lettore – sarebbe mica il caso di fare qualche esempio, citare fatti e vicende, non fermarsi a soli blablabla? E vabbè, concretezza sia!
Raccontando (beninteso e ça va san dire, senza far nomi e cognomi di organizzatori e luogo del misfatto, dettaglio peraltro di poco conto perché le “serate” si sviluppano sempre nello stesso modo eppertanto la “rottura” che ne consegue è sempre la medesima) commentando per filo e per segno quanto accaduto in una recente “serata” alla quale il lamentante ha avuto il piacere-dovere di assistere.
Manifestazione – Presentazione di alberghi e t.o. stranieri con
presenza, partecipazione di compagnia aerea e Turismo straniero.   
Luogo – Albergo cittadino (e pure bello e chic, e ovviamente uno dei “soliti”).
Orario
A partire dalle 18 (era scritto). E sull’orario cominciano le
lamentazioni: se si dice 18 eppoi si comincia alle 18.15 (giusto il
famoso “quarto d’ora accademico”) è ok, va bene. Ma cosa dire invece a
un signore che, come un bravo Lord britannico, si presenta puntualmente
all’ora segnalata, dopodiché gli tocca restare lì come un pirla ad
aspettare che il tutto inizi pochi minuti, non più di otto o dieci,
prima delle 19? Ecco pertanto una comune precarietà di “orari, tempi,
puntualità” di queste manifestazioni (che, se appunto sono da definirsi
“serate”, e tali dovrebbero essere, non dovrebbero ridursi a
“tardo-pomeriggiate” solo perché devono poi finire anzitempo, talvolta
per il semplice fatto che i camerieri, arrivata una certa ora, o
smammano o costano il doppio).

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