Venerdì 10 Maggio 2024 - Anno XXII

Turismo, lento il ricambio generazionale

Gli imprenditori italiani cedono il testimone ai più giovani con un età media di 34 anni. Sette anni al di sopra della media europea, secondo l’indagine dell’università Cà Foscari di Venezia

Mara Manente
Mara Manente

Il ricambio generazionale nelle imprese turistiche italiane sembra in linea con il generalizzato ritmo più lento del mercato nazionale. Il passaggio di consegne dal responsabile senior alle figure più giovani resta presente, ma con caratteristiche diverse rispetto alla media europea. Secondo l’indagine annunciata da Confturismo e curata dal Ciset, centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’università Cà Foscari di Venezia, gli imprenditori “junior” entrano in azienda intorno ai 23 anni, ma attendono fino all’età di 34 prima di arrivare al pieno riconoscimento di responsabilità. “Un passaggio di testimone che si protrae oltre la media europea, che è di sette anni”, ha detto Mara Manente, direttore del Ciset.
"Avevamo rilevato nel nostro comparto produttivo le difficoltà nel ricambio di gestione nella quasi totalità delle imprese nostre associate", dichiara Giovanni Bastianelli, coordinatore nazionale di Confturismo. Lo studio Ciset evidenzia che il 43 per cento degli imprenditori ha più di 60 anni di età e che, fino al 2010, circa 610 aziende ogni anno affronteranno il tema del passaggio di consegne. 

Una gestione ancora familiare

Turismo, lento il ricambio generazionale

Nel settore degli alberghi la prima generazione, cioè quella dei fondatori dell’attività, è tuttora alla guida nel 42 per cento dei casi. La seconda generazione, i figli dei fondatori, dirige il 36 per cento degli hotels. La maggior parte dei responsabili è di sesso maschile mentre solo il 27 per cento è costituito da donne.
Il segmento dei ristoranti è invece seguito in gran parte dalla seconda generazione di dirigenti, come per i campeggi. In tutti i settori prevale l’abitudine alla gestione familiare: resta, secondo il Ciset, “una certa ritrosia all’apertura verso soci estranei al nucleo famigliare”, ha osservato Manente. “Il ritmo dell’azienda non è quello del mercato, ma quello stabilito su ipotesi formulate dai soci stessi dell’azienda, spesso membri del nucleo familiare, così che il reale potenziale dell’azienda spesso non si esplicita”.
I progetti di innovazione nelle imprese turistiche, comunque, non mancano, anche se riflettono uno stadio ancora intermedio rispetto all’evoluzione globale del mercato. Per gli alberghi, le priorità sono una maggiore informatizzazione e razionalizzazione del marketing. I ristoranti guardano alle opportunità delle prenotazioni on line: sfida sulla quale sono un po’ più mature le agenzie di viaggio, che da tempo devono confrontarsi con la pressione della concorrenza nel mondo Internet.

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