Pinguini felici e protetti
A proposito di animali, un viaggio da queste parti non può non includere la visita della colonia dei pinguini di Boulders Beach, località immediatamente fuori dal borgo di Simon’s Town. La colonia, creata nel 1982 per poche coppie di pinguini africani, specie protetta e a rischio di estinzione, ospita oggi ben tremila esemplari che qui, grazie alla vicinanza alle fredde acque dell’oceano, alla vegetazione e alle rocce granitiche, hanno trovato un habitat favorevole e protetto da minacce ambientali. Considerata la vulnerabilità dei suoi piccoli ospiti, è comprensibile che l’ingresso alla riserva sia a pagamento e regolato da orari e norme di comportamento piuttosto rigide, tese appunto a preservare la tranquillità e il benessere di questi teneri happy feet. Per vedere i pinguini non è comunque del tutto necessario entrare nella colonia: parecchi esemplari possono essere avvistati facilmente anche dall’esterno, soprattutto tra i cespugli che costeggiano il sentiero recintato che dal parcheggio porta all’ingresso della colonia.
Una “riserva” vista-oceano
Lasciata la colonia, l’itinerario prosegue su una strada stretta e tortuosa ma sempre affacciata sul mare e via via che la si percorre, il promontorio del capo si fa sempre più nitido all’orizzonte. Se si riesce a resistere alla tentazione di non fermarsi ad ogni passo per scattare foto, in poco più di mezz’ora si arriva all’ingresso della riserva del Capo di Buona Speranza. Una volta varcato il cancello, si può decidere di proseguire in macchina fino all’estremità (che da qui dista una trentina di chilometri) o tentare l’avventura a piedi o in bicicletta, noleggiabile sia a Simon’s Town che a Muizenberg. Se si opta per questa seconda possibilità, si può rimanere a dormire in uno degli unici due lodge della riserva e iniziare la passeggiata il giorno seguente, di buon mattino, quando l’aria è più fresca (è bene ricordare che nell’intera riserva non ci sono zone d’ombra) ed è più probabile avvistare gli animali.
Dove la natura è padrona
Il percorso all’interno della riserva è fatto di strade piuttosto agevoli e praticabili con qualsiasi tipologia di veicolo e le direzioni verso le due estremità del Capo sono ben segnalate. Il tragitto più lungo è quello che porta dall’ingresso porta a Cape point, l’estremo orientale. Poco prima del promontorio bisogna però lasciare l’automobile (o la bici) nel parcheggio e proseguire a piedi fino alla sommità del vecchio faro, seguendo un apposito sentiero o servendosi della funivia. La camminata a piedi è di straordinaria bellezza. Mano a mano che si sale fiancheggiando il promontorio, l’orizzonte si allarga sempre di più fino a rendere accessibile allo sguardo entrambe le sponde della penisola. Si ha allora la sensazione di essere sospesi nel vuoto, appoggiati solo su una sottilissima lingua di terra e di poter essere spazzati via dal vento e dalla corrente oceanica da un momento all’altro.